Non è certamente la prima volta che il presidente del Pescara sfiora...l'invasione di campo, entrando nel merito di scelte tecniche e tattiche che spetterebbero esclusivamente agli allenatori, ma finora mai era apparso tanto categorico ad inizio campionato. Lo aveva già fatto con Auteri, Sottil e perfino sotto la gestione Pillon, mostrando insofferenza per il gioco del tecnico trevigiano, che pure aveva portato ad una insperata salvezza (subentrò a febbraio) e a sfiorare la finale playoff per la serie A dopo aver anche comandato a lungo in classifica. Difatti poi aveva scaricato tutti e tre gli allenatori. Forse lo scivolamento è parzialmente responsabilità di chi gli ha porto il microfono, spostando il discorso dal generale al particolare, ma Daniele Sebastiani è troppo scaltro e sul pezzo per ignorare i risvolti e le ripercussioni del suo intervento su questo scorcio di stagione. A domanda precisa sul pareggio in extremis con la Carrarese e su un bilancio parziale, il presidente ha risposto che è soddisfatto solo in parte, che la squadra vista nel finale può giocarsela con chiunque mentre quella schierata dall'inizio non può far paura a nessuno. Ma più che altro ha fatto notare che il Pescara non può prescindere da un certo schieramento in difesa e a centrocampo, a volte disatteso dal tecnico Vivarini. Ha lasciato sottintendere che con l'approccio e le scelte iniziali si era fatta apparire come una corazzata una squadra invece più che abbordabile. Come volesse infierire, poi il giornalista gli ha richiesto un giudizio sull'utilizzo del gioiellino di casa Dagasso. Lì Sebastiani ha sfoderato un'arringa che pareva quasi un ammonimento al tecnico. In pratica ha evidenziato che trattasi di giocatore importante e fondamentale, come si è visto pure in nazionale Under 21 (dove ha segnato un gran gol), però "bisogna trovargli la giusta collocazione in campo!" Come dire: guarda come ha fatto Silvio Baldini, ex allenatore biancazzurro ora sulla panchina dell'Italia, prendi esempio! Un intervento senza contraddittorio che ha stupito tutti gli addetti ai lavori e preoccupato i tifosi, perchè rischia di delegittimare o per o meno screditare il tecnico che lui stesso ha scelto. Vivarini, da parte sua, mai si è permesso di dubitare della qualità della rosa messagli a disposizione, nonostante sia lampante che fossero altre le sue prime opzioni e che certi "rinforzi" li ha subiti più che richiesti. Anzi, più volte ha lodato le qualità dei giocatori attribuendo loro ampi margini di miglioramento e dicendo che è compito suo metterli nelle migliori condizioni. Eppure non mancano in rosa pericolose lacune in certi ruoli, doppioni in altri, giocatori palesemente fuori forma perchè reduci da lunghi infortuni. Insomma, di alibi ne avrebbe per questo inizio col freno a mano tirato, glieli riconosciamo pure noi che non di rado lo abbiamo criticato per alcune scelte. Certo non fa bene al clima interno questa modalità di commentare l'aspetto tattico, altrove i presidenti sono più schivi o magari attendono metà stagione. Speriamo che Vivarini abbia gli anticorpi per metabolizzare anche questa inopportuna uscita e trovare finalmente la quadra. Perchè ne ha le capacità e il titolo, non perchè glielo raccomanda Herr Sebastiani.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 13:56
Autore: Andrea Genito
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