Attribuire a un singolo atleta il peso di una stagione sarebbe ingiusto, e probabilmente controproducente. Ma è impossibile negare che Giacomo Olzer, per caratteristiche tecniche, fisiche e creative, rappresenti oggi uno dei pezzi più importanti del puzzle biancazzurro. Non il “Salvatore della Patria”, dunque, ma certamente un riferimento fondamentale in una squadra che ha bisogno di qualità e soluzioni alternative.

Il suo recupero pieno restituisce al Pescara un calciatore che unisce un mancino potente e preciso, uno spiccato senso della giocata e una visione verticale del campo difficile da trovare in rosa. È un profilo completo, capace di interpretare più ruoli e di incidere in zone diverse del campo, anche grazie a un fisico che gli consente accelerazioni e cambi di ritmo non banali.

Un giocatore unico per caratteristiche e importanza

Olzer non è solo un trequartista classico. Ha il passo per attaccare la profondità, la sensibilità per rifinire l’azione, la qualità per trasformare una palla sporca in un’occasione da gol. Proprio per questo, la sua presenza offre a Gorgoneuna gamma di soluzioni che, fino a oggi, il Pescara ha faticato a trovare.

La stagione ha mostrato più volte come il reparto avanzato abbia bisogno di un giocatore capace di “legare” il gioco, di essere un punto di raccordo tra centrocampo e attacco. Olzer risponde esattamente a quel profilo.

Dove giocherà? Il vero interrogativo di Gorgone

La scelta della sua collocazione in campo diventa ora il tema centrale. Con la difesa a tre destinata a essere confermata, il ventaglio di possibilità resta ampio:

Il trequartista dietro due punte

La soluzione più logica, quella che massimizza la sua capacità di leggere il gioco tra le linee. In questo ruolo può ricevere in zona di rifinitura, alzare la qualità dell’ultimo passaggio e arrivare facilmente al tiro. È la posizione che meglio valorizza il suo mancino e la sua visione.

Il “guastatore” dietro un’unica punta

Un’interpretazione più dinamica, con Olzer libero di muoversi orizzontalmente su tutto il fronte offensivo. Non è lontana dall’impiego che aveva sotto Vivarini, quando rendeva di più avendo poca responsabilità difensiva e la possibilità di avvicinarsi spesso alla porta. In questo contesto diventa un’arma imprevedibile, difficile da marcare.

L'idea di fondo, in entrambi i casi, è chiara: Olzer deve stare vicino alla porta. È lì che fa male, è lì che trasforma una squadra opaca in una squadra pericolosa.

Una pedina che può far girare l’intera stagione

Il Pescara non deve caricare sulle sue spalle il peso emotivo di un’intera annata, ma può affidarsi alla sua qualità per ritrovare fluidità, coraggio e soluzioni negli ultimi trenta metri. Olzer ha il talento per accendere la manovra, per innescare i compagni e per diventare uno dei punti fermi di un gruppo che ha bisogno di ritrovare fiducia.

Con il suo rientro, Gorgone non perde il sonno: guadagna opzioni. E, soprattutto, ritrova un calciatore che può essere vero protagonista nella fase più delicata della stagione.

Sezione: News / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 15:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print