La partita tra Pescara e Padova non è finita al triplice fischio: la vera tempesta si è scatenata dopo l’episodio più discusso del match, il gol annullato a Meazzi allo scadere del primo tempo. Un intervento del VAR arrivato in circostanze a dir poco anomale, che oggi alimenta dubbi, proteste e possibili sviluppi societari.

Sul campo, il risultato era ancora inchiodato sullo 0-0 quando, negli ultimi istanti della prima frazione, Meazzi ha insaccato il pallone della possibile svolta. La gioia, però, è durata poco: la sala VAR ha richiamato il direttore di gara Livio Marinelli di Tivoli a rivedere l’azione. A far scattare l’allarme, il fuorigioco millimetrico di Tsadjout, posizionato proprio davanti al portiere biancoscudato Sorrentino, giudicato influente.

L’OFR nel caos: monitor guasto e attimi di tensione

La revisione, però, si è trasformata in un piccolo caso tecnico. Il monitor predisposto a bordocampo allo stadio Adriatico non funzionava. Marinelli, circondato dalle forti proteste dei giocatori del Pescara e dalla panchina, è rimasto per alcuni secondi in attesa che la situazione venisse risolta.

Soltanto dopo vari tentativi è stato predisposto un secondo schermo, grazie al quale l’arbitro è riuscito a visionare le immagini e, infine, a confermare la decisione del VAR: rete annullata e punteggio rimasto invariato.

Un episodio che sarebbe già bastato per infiammare il dibattito, ma che assume dimensioni ancora più pesanti alla luce delle dichiarazioni arrivate nel dopo gara.

Sebastiani: “Stiamo valutando se la procedura sia stata regolare”

In televisione, il presidente Daniele Sebastiani ha parlato senza giri di parole: il club vuole vederci chiaro e capire se, nella sequenza che ha portato alla revisione, ci siano state irregolarità procedurali.

Secondo il regolamento, infatti, l’OFR deve seguire una serie precisa di passaggi tecnici e operativi. Il malfunzionamento del monitor e l’utilizzo improvvisato di uno schermo alternativo potrebbero, almeno in via teorica, configurare un’anomalia.

Per questo la società ha già avviato una prima fase di verifica interna e, come dichiarato da Sebastiani, “si sta documentando” per valutare il possibile ricorso a supporto dei propri diritti, qualora emergessero elementi fondati. Una decisione che sarà presa in sinergia con il team legale del club.

Un episodio che può pesare sulla stagione

Il caso Meazzi non è solo una questione tecnica: arriva in un momento delicatissimo del campionato, mentre il Pescara è già alle prese con una crisi di risultati e una crescente pressione ambientale. Sentirsi privati, nel dubbio, di un gol potenzialmente decisivo non fa che rafforzare il senso di frustrazione di squadra e tifosi.

In un campionato in cui ogni episodio può cambiare il percorso di una stagione, una decisione così controversa diventa inevitabilmente un punto di discussione destinato a rimanere acceso per giorni.

Cosa può succedere ora

Nei prossimi giorni trapeleranno ulteriori dettagli dall’interno del club:

se verrà confermata la totale regolarità della procedura, il caso potrebbe sgonfiarsi;

se invece emergessero discrepanze tecniche, il Pescara potrebbe valutare azioni ufficiali o richieste di chiarimento alla Lega e all’AIA.

In ogni caso, l’episodio rappresenta un nuovo tassello nella narrazione di una stagione già complessa e ricca di tensioni.

Sezione: News / Data: Mar 02 dicembre 2025 alle 13:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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