Il viaggio verso Bari arriva in un momento cruciale per il Pescara di Giorgio Gorgone, che fin qui ha mostrato lampi interessanti ma anche limiti evidenti nella distribuzione del contributo offensivo. La squadra ha realizzato 18 reti nelle prime 14 giornate, ma il dato più sorprendente è che nessun gol proviene dai centrocampisti centrali, nonostante interpreti abituati, nelle stagioni migliori, a piazzare firme pesanti.

L’assenza di reti da parte di Dagasso, Valzania e Caligara non è solo una statistica: è un segnale tattico di cui Gorgone è pienamente consapevole. Il tecnico biancazzurro sa bene che per alzare il livello del Pescara serve recuperare l’imprevedibilità della seconda linea, un’arma che nelle squadre ambiziose fa spesso la differenza nei momenti più bloccati della partita.

Una squadra che segna, ma non da tutti i reparti: numeri che raccontano un equilibrio fragile

I 18 gol totali testimoniano una produzione offensiva non insufficiente, ma giocatori e reparti coinvolti delineano un quadro da riequilibrare. Il Pescara ha fin qui trovato la via della rete con sette marcatori differenti:
la coppia di terzini Oliveri e Corazza, particolarmente ispirati nei ribaltamenti di fascia, ha già timbrato rispettivamente 3 e 2 sigilli; gli uomini più avanzati tra le linee, Meazzi e Olzer, hanno messo insieme un bottino identico di 3 reti; a guidare il gruppo c’è poi il centravanti Di Nardo, capace di salire a quota 4 e di rappresentare un riferimento costante per tutto il reparto avanzato.

A questi numeri vanno aggiunti episodi singoli ma comunque significativi: l’autogol di Festa nella sfida contro il Mantova, la zampata di Capellini con l’Avellino e la rete di Merola in casa dell’Empoli.

Una distribuzione varia, certo, ma che lascia scoperto un reparto fondamentale: nessun centrocampista ha inciso sotto porta. E nelle partite più chiuse, questo può diventare un limite pesantissimo.

Dagasso, Valzania e Caligara: tre profili determinanti che devono sbloccarsi

La stagione dei tre centrocampisti racconta percorsi diversi, ma un’unica esigenza: ritrovare il gol come parte integrante del proprio bagaglio.

Dagasso è cresciuto nella gestione dei ritmi e nella costruzione, ma sembra ancora trattenuto nella fase conclusiva, meno propenso a inserirsi negli spazi che spesso si aprono alle spalle degli attaccanti.

Valzania, che in passato ha firmato reti decisive in contesti di alta classifica, sta cercando la continuità fisica e mentale dopo un avvio altalenante.

Caligara, centrocampista completo e dotato di un ottimo sinistro, non ha ancora trasformato la buona quantità di palloni giocati in conclusioni realmente pericolose.

Per Gorgone, sbloccare uno di loro significherebbe aprire una strada completamente nuova all’interno dell’impianto offensivo del Pescara: più variabilità, più soluzioni, più imprevedibilità.

La trasferta di Bari come occasione per cambiare inerzia

Il palcoscenico del San Nicola può diventare la scintilla. Il Bari, pur solido, tende a concedere spazi centrali a chi attacca con decisione da dietro, una situazione perfetta per testare la capacità del Pescara di coinvolgere maggiormente le mezzali nelle zone calde dell’area.

Gorgone lo sa: per crescere bisogna ampliare la gamma delle soluzioni. E un centrocampo che torna a segnare può trasformare questa squadra in un’avversaria molto più pericolosa da affrontare, oltre che più equilibrata nei momenti delicati della partita.

Sezione: News / Data: Dom 07 dicembre 2025 alle 14:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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