Ci sono numeri che raccontano molto più di una semplice statistica, e la stagione del Pescara lo dimostra in modo eloquente. Le uniche due gare saltate da Dagasso — la prima e l’ultima della serie — si sono trasformate in altrettante sconfitte interne. Un segnale tutt’altro che casuale.

All’Opening Day contro il Cesena, il centrocampista era fuori per squalifica; nello scontro con il Padova, invece, Gorgone ha scelto di non rischiarlo dopo una contrattura al flessore accusata in settimana. Il risultato, in entrambi i casi, è stato lo stesso: il Pescara ha perso equilibrio, ritmo, intensità. E ha perso la partita.

È difficile pensare a una coincidenza.
Quando Dagasso non c’è, il Delfino fatica a respirare.

Un giocatore stremato ma insostituibile

Il motivo è semplice: da inizio stagione, Dagasso non ha praticamente mai potuto prendere fiato. L’esperienza con l’Under 21 — sotto la guida di Baldini, considerato da molti il suo vero mentore — lo ha portato a macinare minuti su minuti anche fuori dal contesto biancazzurro. Ben 232 minuti in 6 presenze, con due gol pesantissimi e un assist che ne fotografano l’impatto.

Il giovane centrocampista è stato spremuto, ma per una ragione: la sua presenza in campo cambia il volto della squadra. È lui a dettare i tempi, a schermare la difesa, a trasformare il disordine in struttura. È lui che dà continuità alle giocate e che permette al Pescara di sviluppare il proprio gioco con una trama riconoscibile.

E quando non c’è, tutto questo improvvisamente manca.

Perché rischiarlo sarebbe stato un errore

Contro il Padova, lo staff ha preso una decisione prudente, forse dolorosa ma necessaria: evitare un impiego affrettato che avrebbe potuto peggiorare il problema muscolare. Perdere Dagasso per un periodo prolungato sarebbe stato un rischio troppo grande, anche se la sua assenza ha avuto un prezzo evidente.

Lo stesso Gorgone sa bene che il centrocampista è centrale nella sua idea di gioco. Ma la stagione è lunga, e rischiare un infortunio serio sarebbe stato un azzardo incompatibile con le ambizioni del Pescara.

Dagasso resta il pilastro: ora serve proteggerlo

Il messaggio che emerge è chiaro: Dagasso è oggi uno dei fulcri tecnici ed emotivi del Pescara. Un giocatore già maturo, determinante nelle letture, nelle coperture, nella capacità di far salire l’intera squadra.

Per questo, il club dovrà imparare a gestirlo meglio, perché affidarsi sempre e solo al suo talento non è sostenibile nel lungo periodo. La squadra ha bisogno di alternative credibili per permettergli di rifiatare senza crollare.

Finché questo non accadrà, l’equazione rimane invariata:
con Dagasso il Pescara funziona, senza di lui diventa vulnerabile.

Sezione: News / Data: Sab 06 dicembre 2025 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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