Il campionato del Pescara sta scorrendo su una linea sottilissima, quella che divide la difficoltà dalla disperazione. I numeri, più delle sensazioni, raccontano un quadro drammatico: 0,64 punti a partita, una media che — se mantenuta fino a fine stagione — porterebbe il Delfino a quota 24 punti. Troppo pochi per restare in categoria, troppo pochi per immaginare una rimonta all’ultimo respiro.

Significa una cosa sola: bisogna cambiare ritmo e farlo subito.
Eppure, paradossalmente, nonostante la classifica faccia paura, la situazione non è ancora compromessa. Il campionato è lungo, gli scontri diretti sono tanti e basterebbe una serie positiva per rimettere tutto in discussione.

La proiezione è impietosa, ma non definitiva

Lo scenario attuale mette in crisi. Ventiquattro punti finali sono una condanna praticamente certa: negli ultimi anni nessuna squadra si è salvata con un bottino così scarno. Basta osservare le statistiche dei campionati passati per capire che la quota salvezza tende sempre a collocarsi tra i 41 e i 45 punti.

Il Pescara, per arrivarci, dovrebbe triplicare il proprio passo.
Una sfida enorme, ma non impossibile se la squadra dovesse ritrovare compattezza, condizione e qualche interprete chiave — Olzer e Dagasso su tutti — in più.

Accelerare è l’unica strada

La classifica non perdona e il calendario non aspetta. Questo è il momento in cui serve una reazione collettiva, più mentale che tecnica. Il Pescara deve abbandonare la lentezza degli ultimi mesi, deve cambiare ritmo nelle prestazioni e deve ritornare a sommare punti in sequenza.

Una vittoria può riaprire i giochi, ma è la continuità che fa la differenza: non bastano più i pareggi, non bastano più le buone intenzioni. Bisogna iniziare a correre.

Segnali da cogliere: non tutto è perduto

Nonostante il quadro sia difficile, non è tutto buio. La stagione offre ancora margini per invertire la tendenza. Molti avversari diretti stanno viaggiando su ritmi altrettanto bassi, la classifica è corta e cinque o sei partite positive possono ribaltare completamente la situazione.

C’è poi l’aspetto mentale: la squadra non è crollata, non ha mai smesso di provarci anche nelle gare più difficili. A questo si aggiunge il rientro di giocatori capaci di spostare gli equilibri e la speranza che il mercato invernale possa aggiungere ulteriore qualità.

La salvezza è un obiettivo complicato, ma non un miraggio.
Dipende solo dal Pescara: dalla sua capacità di cambiare ritmo, dalla sua convinzione di poter riscrivere una stagione nata male.

Sezione: News / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 17:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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