Il momento del Pescara è delicatissimo. I numeri, più delle sensazioni, dicono che la squadra si trova nel punto più basso della stagione. Nove punti raccolti in tredici giornate e una sola vittoria che risale al lontano 21 settembre: un’eternità fa, calcisticamente parlando. Da allora il Delfino non è più riuscito a rialzare la testa, scivolando lentamente verso il fondo della classifica.

La media attuale – 0,69 punti a partita – fotografa con brutalità l’andamento degli abruzzesi. Se questo ritmo venisse mantenuto fino alla fine della stagione, il Pescara chiuderebbe a 26 punti, un punteggio che in Serie C significa retrocessione quasi certa, senza neppure l’appiglio dei playout. È una proiezione che spaventa, ma soprattutto che impone una riflessione immediata sul rendimento della squadra.

Per invertire la rotta e inseguire una salvezza tranquilla, servono calcoli semplici e impietosi: raggiungere quota 45 punti, la soglia generalmente considerata sufficiente per evitare guai, significa raccogliere 36 punti nelle prossime 25 giornate. Tradotto: servono risultati da squadra di medio-alta classifica. Anche un bottino leggermente più basso – 41 o 42 punti – potrebbe bastare per garantirsi almeno i playout, ma il margine di errore resta minimo.

Il problema non è nato oggi. Il Pescara da settimane fatica a trovare continuità, identità e soprattutto fiducia. In campo la squadra costruisce, ma spesso non finalizza, mentre dietro le distrazioni costano care. Gli episodi girano quasi sempre nel modo sbagliato, ma non può essere solo sfortuna: mancano personalità, incisività e solidità nei momenti decisivi delle partite.

Il quadro è difficile, ma non irreversibile. Il tempo per uscire dalla tempesta c’è ancora, purché la squadra ritrovi compattezza e il coraggio di lottare su ogni pallone. Serve una scossa, qualcosa che rimetta in moto il motore del gruppo e restituisca fiducia agli interpreti. Nei prossimi turni, ogni punto sarà prezioso, ogni occasione dovrà essere sfruttata, ogni episodio dovrà essere gestito con maturità.

Se il Pescara vuole davvero salvarsi, la reazione non può più essere rimandata. La stagione è ancora lunga, ma il conto alla rovescia verso la zona calda della classifica è già iniziato. Adesso tocca al campo dare una risposta. Solo lì si potrà capire se questo gruppo ha la forza per voltare pagina e inseguire la salvezza.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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