In una stagione complicata, segnata da risultati che non decollano e da una classifica che continua a essere spietata, il Pescara ritrova finalmente un raggio di luce. Si chiama Giacomo Olzer, e il suo ritorno in campo non è solo una notizia tecnica: è un sussulto emotivo, un richiamo a ciò che questa squadra era sembrata nei primi turni di campionato.

Il giovane talento biancazzurro aveva iniziato la stagione come una vera rivelazione: tre gol (anche se uno è stato trasformato in autogol dal regolamento) e un assist nelle prime sei gare avevano acceso i riflettori su di lui. Era stato addirittura premiato come Man of the Week alla terza giornata, e non per caso: era l’unico giocatore nato dopo il 1° gennaio 2001 ad aver segnato più di una rete con la maglia del Delfino in una singola annata di Serie B. Numeri da predestinato, da giovane pronto a prendersi la scena.

Poi è arrivato l’incidente.
Una partita di quelle che si ricordano per il contesto — Marassi, un palcoscenico che pesa — ma quasi nessuno ricorda il suo calcio d’inizio. Perché Olzer è uscito dopo appena tre minuti, per un infortunio al ginocchio che ha gelato tutti e lo ha tenuto fuori dal 5 ottobre fino a sabato scorso.

Il suo rientro, nel finale contro il Padova, non è bastato a raddrizzare una gara complicata, ma ha ristabilito una connessione che sembrava perduta: con lui in campo, anche per pochi minuti, il Pescara ha ritrovato idee, ritmo, spensieratezza. Una presenza che cambia il modo di attaccare e che obbliga gli avversari a prendere precauzioni. Una presenza che mancava terribilmente.

Ora, però, arriva il dilemma.
Gorgone si trova di fronte a una scelta tattica non banale per la sfida al San Nicola, contro il Bari di Vivarini: dove collocare Olzer? Il suo rientro apre più possibilità di quante ne chiuda. Può agire da trequartista puro, il ruolo in cui si accende e vede corridoi che pochi vedono; può trasformarsi in una mezzala offensiva, utile per dare qualità nella gestione; può persino partire da falso esterno, accentrandosi per creare superiorità numerica. Ogni soluzione porta un vantaggio, ma ogni posizione cambia la struttura dell’intera squadra.

E non è il momento per sperimentare alla leggera.
Il Pescara è ultimo, e ogni dettaglio pesa come un macigno. Al tempo stesso, ignorare l’impatto di Olzer sarebbe controproducente. Gorgone lo sa: il giovane trequartista non è solo un giocatore di talento, è una possibile svolta nella corsa alla salvezza.

Contro il Bari servirà lucidità, coraggio e una lettura perfetta delle condizioni di una squadra che, pur reduce da una dura lezione a Empoli, resta imprevedibile. Ma una cosa è certa: con Olzer di nuovo disponibile, il Pescara ritrova un’arma che aveva smarrito. E con essa, un pizzico di quella speranza che sembrava affievolirsi.

Sezione: News / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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