Uno dei limiti più evidenti del Pescara di Vincenzo Vivarini è l’approccio alle partite. Le statistiche parlano chiaro: 16 gol subiti in 8 giornate, un dato che evidenzia una fragilità difensiva cronica, soprattutto nei primi minuti di gioco.
Una tendenza che preoccupa tifosi e staff tecnico, poiché in più occasioni i biancazzurri si sono trovati a inseguire fin dalle prime battute, compromettendo equilibrio e fiducia.

Una fragilità che nasce dalla mentalità

Non si tratta solo di un problema tattico, ma anche mentale. L’approccio timido e la scarsa concentrazione iniziale costringono spesso il Pescara a rincorrere.
Vivarini, “contento a metà” dopo gli ultimi pareggi, ha sottolineato come la squadra mostri timore reverenziale nei primi minuti, per poi liberarsi e giocare con più naturalezza quando si trova sotto nel punteggio.

“Dobbiamo imparare a essere più coraggiosi e più concentrati sin dall’avvio — ha dichiarato il tecnico — perché regalare vantaggi agli avversari significa sprecare energie preziose.”

Reazione e cuore non bastano più

Il Pescara ha dimostrato più volte di avere cuore e capacità di reazione: molti dei gol biancazzurri arrivano infatti nella ripresa. Tuttavia, rimontare costantemente non può essere una strategia sostenibile.
Ogni partita inizia in salita, e questo comporta un enorme dispendio fisico e mentale. Vivarini dovrà lavorare sull’equilibrio tra aggressività e gestione, rendendo la squadra più compatta nelle prime fasi e meno vulnerabile alle ripartenze avversarie.

Le possibili contromisure di Vivarini

Durante gli allenamenti, lo staff tecnico sta studiando nuove soluzioni per aumentare la solidità difensiva e migliorare l’approccio mentale.
Tra le ipotesi: maggiore pressione alta nei primi minuti, una linea difensiva più corta e un atteggiamento più aggressivo nei duelli.
L’obiettivo è chiaro: evitare di subire subito e permettere alla squadra di esprimere il proprio gioco con serenità e continuità per tutti i 90 minuti.

Cosa serve per la svolta

La priorità per il Pescara è ritrovare concentrazione, equilibrio e fiducia. Con una rosa giovane ma di talento, Vivarini sa che il potenziale non manca: occorre però migliorare la gestione emotiva dei momenti chiave.
Solo così i biancazzurri potranno ambire a una posizione di classifica più in linea con le aspettative e ridurre una statistica che, oggi, rappresenta il vero tallone d’Achille della squadra.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 20 ottobre 2025 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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