Il pareggio casalingo tra Pescara e Carrarese (2-2) lascia spazio a molte riflessioni. Ancora una volta, il Delfino si è mostrato come una squadra dalle due anime: fragile e insicura nei primi minuti, determinata e generosa nella ripresa.
Un copione ormai ricorrente che, se da un lato esalta lo spirito di gruppo e la profondità della rosa, dall’altro evidenzia limiti strutturali ancora irrisolti.

Meazzi e Okwonkwo cambiano la gara, bene anche Vinciguerra

Tra i segnali positivi spicca la prestazione del giovane Lorenzo Meazzi, subentrato nella ripresa e autore del gol che ha riaperto la partita. Vivace, concreto, sempre nel vivo del gioco: si è guadagnato i riflettori e la piena fiducia dello staff tecnico.
Determinante anche l’apporto dell’esperto Okwonkwo, bravo a servire l’assist per il 2-2 finale.
Da sottolineare anche il debutto convincente del 18enne Alessandro Vinciguerra, chiamato in causa già al 15’ per sostituire l’infortunato Merola. Nonostante la giovane età, ha mostrato personalità e intraprendenza in un contesto complicato.

Difesa fragile e approcci sbagliati: il vero nodo da sciogliere

I problemi del Pescara non sono legati al cuore o all’atteggiamento nel secondo tempo, ma piuttosto alla costante difficoltà nei primi minuti e alla fragilità difensiva.
I numeri parlano chiaro: 16 gol subiti in 8 partite, molti dei quali incassati nelle fasi iniziali. Una statistica allarmante che impone riflessioni e correzioni urgenti.
Nel post-partita, Vincenzo Vivarini ha usato parole misurate ma eloquenti: “Giochiamo con troppo timore nei primi minuti, poi ci sblocchiamo solo quando siamo costretti a inseguire”.

Reazione sì, ma non può essere un piano tattico

È vero: 10 dei 13 gol realizzati dal Pescara sono arrivati nei secondi tempi. Questo dimostra una grande capacità di reazione, ma affidarsi alla rimonta ogni settimana è una strategia insostenibile.
Il rischio è non solo tecnico, ma anche mentale: la squadra consuma troppe energie per raddrizzare le gare. Serve maggiore equilibrio, lucidità e una gestione più matura dei momenti chiave.

Le parole chiave: concentrazione e continuità

Per invertire la rotta, Vivarini dovrà lavorare su due aspetti cruciali:

Lucidità nei primi minuti, per evitare di compromettere subito l’equilibrio del match.

Tenuta difensiva, per ridurre al minimo gli errori individuali e collettivi.

Con una rosa ricca di alternative, compresi diversi giovani in rampa di lancio, il Pescara ha le carte in regola per risalire la classifica. Ma serve continuità mentale e tattica per competere ad alti livelli in un campionato lungo e competitivo come la Serie B.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 19 ottobre 2025 alle 15:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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