Il mago (Baldini) non c'è più, ma più di un tifoso si aggrappa alla scaramanzia alla vigilia del ritorno in B. Il Pescara è un cantiere appena abbozzato in vista del debutto in Coppa Italia e poi della prima giornata di campionato. Addirittura toccherà proprio ai biancazzurri a ranghi incompleti aprire i battenti della stagione, con l'anticipo casalingo di venerdì 22 agosto contro il Cesena. Gran parte delle avversarie ci arrivano quasi già al completo (Modena, Palermo, Venezia) oppure necessitano solo di qualche ritocco qua e là. Il Pescara, come noto, ha già perso parecchie pedine rispetto alla squadra promossa dalla C e i rinforzi non hanno assolutamente consegnato a Vivarini una rosa all'altezza di questo necessario salto di qualità. Il mister teramano ha fatto di necessità virtù, cercando comunque di dare un'impronta di gioco alla squadra e di responsabilizzare i giocatori su cui sicuramente dovrà puntare. L'intelaiatura avrà nell'esperienza di Letizia, Brosco e Valzania il suo fulcro, elementi che la B la conoscono bene. Poi ci sono i giovani Meazzi e Dagasso che paiono già in grado di reggere l'urto, infine hanno convinto i nuovi arrivi Olzer, Corbo e Graziani. Ma ovviamente non basta non solo per sentirsi al sicuro nella difficile lotta salvezza, ma neanche per completare il roaster dei titolari! In queste prime due settimane di agosto dovranno fare molto di più Sebastiani e Foggia per mettere Vivarini in condizione di poter avere l'abbozzo di una squadra competitiva. In arrivo anche la punta Sgarbi dal Napoli (era alla Juve Stabia) e forse finalmente si è in dirittura per l'approdo di Deplanches in porta, ma va data una decisa accelerata. Non tanto per l'impegno di Coppa col derelitto Rimini, che ha trascorso un'estate piena di incertezze e che verrà probabilmente penalizzato per inadempienze finanziarie, ma piuttosto per non sfigurare davanti ai propri tifosi nel debutto in serie B. Tifosi che anche loro guardano con apprensione al mercato e che finora hanno sottoscritto meno di 2000 abbonamenti, proprio perchè ci vorrà ben altro per creare entusiasmo e fiducia. Dopo la brutta figura nei derby con Notaresco e Teramo, il Pescara è andato molto meglio contro il più quotato Potenza, regolato con un netto 4-2 condito da buone giocate, anche del fantasista Merola, ancora incerto se restare (rinnovando) o cambiare aria. Per fortuna, come dicevamo all'inizio, che c'è la scaramanzia, sale quotidiano nel mondo pallonaro. Il debutto col Cesena evoca infatti ricordi piacevoli ed incoraggianti e i tifosi sperano possa portare ancora bene, nonostante le previsioni contrarie. Nel 1986 infatti un successo contro i romagnoli aprì la straordinaria stagione della squadra allora guidata da Galeone. Una banda di sconosciuti, pescati negli ultimi giorni di mercati con pochi soldi, viste le ristrettezze economiche della società. Proprio come oggi. Una stagione iniziata col profilo bassissimo, quindi, col massimo obiettivo della salvezza e invece conclusa con una incredibile promozione in serie A. L'anno dopo il Pescara bissò contro il Cesena e per qualche settimana restò addirittura in testa alla classifica per poi ottenere la sua, per ora, unica permanenza nella massima serie. Nel 2016 un'altra promozione passò per un sofferto successo sul Cesena all'Adriatico. Stavolta a stagione inoltrata, ma col Pescara in crisi di risultati: una prodezza di Lapadula (che qui potrebbe tornare) regalò i tre punti ed il definitivo rilancio in classifica della squadra che poi Oddo portò di nuovo in A. Anche oggi la gara arriva sotto pessimi presagi e tanti dubbi, la speranza è che il Cesena si riveli nuovamente traumaturgico. Il calcio non vive solo di logica, come ha dimostrato il mago che non c'è più.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 02 agosto 2025 alle 19:15 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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