Al di là delle dichiarazioni di circostanza nel dopo Parma, mister Vivarini è troppo intelligente ed esperto per fingere di ignorare le tante difficoltà che lo aspettano in questa mission quasi impossibile di mantenere il Pescara in B. Ha parlato di pazienza e percorso di crescita, consapevole che l'inizio di campionato sarà un calvario: anche se dovessero arrivare i tanti rinforzi attesi, avrà poco tempo per il necessario rodaggio. Di certo Di Nardo e Braders (punta e difensore in arrivo da svicolati) non sono la soluzione definitiva alle gravi lacune evidenziate anche nella pur giudiziosa gara di Coppa Italia. Il Pescara non ha sbracato, ma ha fatto da semplice sparring partner a Parma, non riuscendo quasi mai a manovrare e ripartire in velocità. In difesa i rientri di Pellacani e Brosco, pur sempre a rischio infortuni perchè fragili, forse daranno maggiori certezze, ma urgono puntelli di spessore sulle fasce e almeno un attaccante di peso. Pellegrino del Parma ha dimostrato quanto fondamentale sia avere un terminale capace di sfruttare i cross, il Pescara per ora gioca palla a terra, ma stenta a costruire azioni pericolose e non ha i mezzi per creare imbarazzi a squadre come Venezia, Palermo, Bari, Cesena, Empoli, ma probabilmente neppure al coriaceo Sudtirol di Castori o all'Entella che ha fatto soffrire il Cagliari. La gara di Coppa Italia è stata un buon rodaggio, che ha confermato l'affidabilità di Valzania e Letizia, magari le qualità di Olzer, tutta gente che la B la conosce, ma ha anche evidenziato l'impalpabilità della manovra, viste le lacune dal punto di vista fisico e tecnico di gran parte della rosa attuale. Parliamoci chiaro: in questo momento è difficile smentire gli addetti ai lavori che mettono i biancazzurri in coda alla griglia. Alcuni li danno già per retrocessi a novembre o li vedono capaci al massimo di racimolare 25-30 punti. Come dar loro torto? La qualità media è inferiore a quella dello scorso anno, e il Pescara aveva a che fare (con tutto il rispetto) con Pontedera o Gubbio. L'asticella ora si è alzata, grazie al miracolo di mister Baldini (presente in tribuna a Parma, fischiato da qualche sporadico tifoso biancazzurro amareggiato), ma il mercato sta addirittura ridimensionando le prospettive. Giannini, Graziani, Sgarbi, Corbo, Cangiano, La Barba non sono ancora pronti per questi palcoscenici, lo stesso Desplanches mette i brividi in uscita e rischia di far rimpiangere non poco Plizzari. Poi ci può stare un miracolo: l'anno scorso tutti davano per spacciata la Carrarese, che invece non ha avuto problemi. I toscani però hanno fatto leva su una già collaudata compattezza difensiva ed hanno cambiato poco, mettendo un Torregrossa davanti. Il Pescara ha perso pezzi importanti, inspiegabile ad esempio la rinuncia a Lancini, ed ha rattoppato solo con operazioni al risparmio. Se arrivasse un Lapadula o un Coda, assieme ad un centrale del calibro di Pucino o Luperto siamo pronti a rivedere il pronostico, ma Sebastiani ha già fatto capire che operazioni alla Di Nardo sono le uniche possibili per il bilancio biancazzurro. Non sappiamo se anche Vivarini punterà sulla magia per trasformare questa rosa in una squadra competitiva ed orgogliosa, come riuscì all'underdog Baldini, certo è che partirà sfavoritissimo in 3/4 delle gare e venerdì prossimo col Cesena anche il pareggio sarebbe un'impresa. Auguri!!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 17 agosto 2025 alle 21:54 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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