Decima giornata e turno infrasettimanale che diventa già uno spartiacque per le velleità del fragile Pescara, riaffacciatosi in B dopo 4 anni. All'Adriatico arriva un'altra neopromossa che però è partita decisamente meglio ed ha un organico ed un budget di ben altro spessore, anche se reduce da un pesante ko interno che ha rivitalizzato lo Spezia. Proprio questo risultato, unito al timido risveglio del Bari, considerando le potenzialità di queste due società e della Sampdoria, rendono oramai inderogabile un upgrade dei biancazzurri. I due pareggi consecutivi con Carrarese ed Entella sono stati ossigeno puro, vista la situazione infortuni, ma rappresentano comunque il classico "brodino" se si vuole allontanarsi dalle sabbie mobili delle retrovie. La classifica si sta oramai allungando, con presunte dirette concorrenti come Padova, Juve Stabia, Carrarese e Reggiana che stanno mettendo un divario già importante dalla zona playout. Se il Pescara non torna alla vittoria rischia seriamente di scivolare ulteriormente a ritroso e di ritrovarsi prima della seconda sosta di campionato già con un gap difficile da colmare per l'organico che ha a disposizione. La gara dell'Adriatico con l'Avellino (che porterà almeno 500 tifosi al seguito) diventa così già fondamentale, anche perchè subito dopo arrivano due match praticamente proibitivi contro Palermo e Monza, che hanno ben altre ambizioni. Una gara da provare a vincere, magari prendendosi pure qualche rischio in più dei soliti che fisiologicamente, purtroppo, si ritrova a gestire la peggiore difesa della serie B. Sarebbe fieno in cascina, in attesa di recuperare dopo la sosta i suoi pezzi da 90 che, quelli sì, potrebbero finalmente dare competitività e credibilità all'obiettivo salvezza. Pur augurandogli il meglio, non saremmo così fiduciosi sul rientro di Tsadjout, elemento offensivo importante ma dalle gambe di cristallo, come conferma la sua storia: troppe volte il bollettino medico ne ha rinviato il recupero e non ci sorprenderebbe se quest'anno non riuscisse a superare il suo standard di metà stagione in infermeria. Però Olzer, Oliveri e Merola dovrebbero farcela a smaltire gli acciacchi, così come ci auguriamo che in questo periodo che arriva oltre metà novembre l'incomprensibile controfigura di Gravillon torni ad essere il giocatore che il presidente Sebastiani è convinto di aver portato in dote. Per ora, come detto, bisognerà stringere i denti ed essere più concreti e coraggiosi di quanto mostrato in questo scorcio di campionato. L'Avellino non avrà l'ex Palmiero, squalificato, ma davanti mette paura con un Lescano che è stato troppo frettolosamente svenduto nel 2022: forse l'ultimo vero centravanti che il Pescara ha avuto negli ultimi anni. Una gara comunque decisamente alla portata della squadra in lenta crescita vista ad ottobre.

Sezione: Copertina / Data: Lun 27 ottobre 2025 alle 09:36 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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