Se il Pescara è riuscito a lasciare Bari con un punto preziosissimo, il merito ha un nome e un cognome: Sebastiano Desplanches. In una notte che poteva trasformarsi nell’ennesima ferita stagionale, il portiere biancazzurro ha scritto una delle pagine più memorabili della sua giovane carriera, opponendosi non una, ma due volte al piede di Moncini dal dischetto.

Mancavano circa venticinque minuti alla fine quando il Bari ha avuto l’occasione per ribaltare la partita. Moncini si è presentato dagli undici metri, ma Desplanches — 22 anni, in prestito dal Palermo, personalità da veterano — ha intuito la direzione e ha respinto con decisione il primo tentativo. Sembrava già un intervento destinato a fare la differenza. Ma non era finita.

L’arbitro Marcenaro, infatti, ha ordinato la ripetizione del rigore, a causa dell’ingresso anticipato in area di Gaetano Letizia. È stato un momento di gelo per tutto il Pescara. E lo stesso Desplanches ha ammesso che, per un istante, il morale è crollato.

«Mi sono scoraggiato, quasi non ci credevo. Avevamo studiato i rigori di Moncini in settimana: quelli decisivi li calcia spesso a incrociare e sul primo sono andato quasi sul sicuro», ha raccontato il portiere. «Sul secondo ho scelto d’istinto di buttarmi a sinistra. Per fortuna è andata bene».

E così è stato: un’altra parata sensazionale, un secondo miracolo in pochi minuti che ha letteralmente tenuto a galla il Pescara. Una doppia prodezza che ha scatenato la reazione più inattesa e spontanea della serata: Letizia, travolto dal senso di colpa per aver causato sia il rigore che la ripetizione, si è avvicinato al portiere e lo ha baciato sulla bocca in segno di gratitudine.

Desplanches ha sorriso nel ricordare la scena:

«Si sentiva in colpa e mi ha ringraziato così. Sono momenti che capitano, eravamo tutti tesi. Ma siamo contenti: abbiamo dimostrato di essere vivi. Una squadra morta a Bari avrebbe perso, soprattutto giocando per quasi 70 minuti in inferiorità numerica».

Nel caos del San Nicola, in una partita dove tutto sembrava remare contro, il Pescara ha ritrovato un frammento di identità e un uomo capace di cambiare il corso di una gara con le proprie mani — e con il proprio coraggio.

Desplanches ne esce come l’eroe inatteso, simbolo di una squadra che, nonostante le difficoltà, non ha ancora smesso di crederci.

Sezione: News / Data: Mer 10 dicembre 2025 alle 15:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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