Nel preparare la sfida contro il Frosinone capolista, Giorgio Gorgone deve affrontare un nodo tutt’altro che secondario: l’assenza di Giacomo Olzer, fermato dal Giudice Sportivo dopo l’espulsione del San Nicola. Una leggerezza che pesa tantissimo in una partita già di per sé proibitiva per un Pescara che cerca risposte, punti e identità.

Le alternative a disposizione del tecnico non sono molte, soprattutto considerando che Squizzato difficilmente potrà essere al massimo della condizione. A Bari, nel caos di un match giocato per oltre un’ora in inferiorità numerica, Valzania ha brillato nel ruolo di centromediano metodista, mostrando intelligenza tattica e personalità. Una prestazione che, con ogni probabilità, gli garantirà nuovamente il posto davanti alla difesa.

Questo porta il discorso sulla mezzala che dovrà sostituire Olzer. E il confronto, inevitabilmente, si restringe a due nomi: Meazzi e Caligara.

Meazzi, la scelta più naturale: dinamismo, dribbling e la capacità di accendere la manovra

Il primo profilo è quello che, a oggi, convince di più lo staff tecnico. Meazzi ha vissuto una stagione sempre su buoni livelli, distinguendosi per energia, tempi di inserimento e una capacità non comune di muoversi tra le linee. È un giocatore che rende più fluida la manovra, che può cucire il gioco e allo stesso tempo strappare metri con un dribbling secco e imprevedibile.

In una sfida contro una squadra fisica e organizzata come il Frosinone, la sua mobilità e la sua abilità nel creare superiorità numerica potrebbero essere un’arma preziosa. Meazzi dà ritmo, dà continuità e può diventare un collante ideale tra centrocampo e attacco.

Ma schierarlo dal primo minuto porta con sé un’altra considerazione: toglierebbe a Gorgone un jolly da giocarsi a gara in corso. Ed è proprio per questo che la decisione non è così semplice.

Caligara, la soluzione più potente: fisicità, tiro dalla distanza e pericolosità sulle palle inattive

L’altra opzione porta a Caligara, un profilo diverso, più strutturato fisicamente e capace di incidere soprattutto negli ultimi trenta metri. Tiro preciso e potente dalla distanza, capacità di inserirsi, letture più verticali e un ruolo centrale nelle palle inattive offensive: Caligara è quel tipo di giocatore che può cambiare una partita con un singolo colpo.

Contro una difesa solida come quella del Frosinone, una mezzala in grado di calciare da fuori potrebbe rappresentare un’insidia importante. Tuttavia, la sua continuità non è stata costante come quella di Meazzi, ed è questo che al momento lo relega in seconda fila.

Il dilemma di Gorgone: giocare la carta Meazzi subito o usarla per spaccare la partita?

È qui che si nasconde il vero bivio del prepartita.
Meazzi offre più equilibrio complessivo e più varietà nella costruzione, ma il suo ingresso dalla panchina è spesso stato decisivo. È il classico “spaccapartite”, il giocatore che cambia ritmo quando gli avversari cominciano a perdere compattezza.

Dall’altra parte Caligara è una scelta più aggressiva, più diretta, più adatta a sfidare il Frosinone anche sul piano fisico. Ma chiede meno fantasia e meno mobilità.

Al momento, il tecnico sembra orientato verso Meazzi. Una scelta di razionalità più che di rischio, ma che si porta dietro un interrogativo: l’assenza di una pedina così preziosa a gara in corso potrebbe farsi sentire?

Verso Pescara-Frosinone: una scelta che pesa più di quanto sembri

In una partita in cui il Frosinone arriverà con i numeri del miglior attacco della categoria e il vento in poppa, ogni dettaglio diventa cruciale. Per il Pescara, trovare la mezzala giusta può significare cambiare completamente il volto della gara, dare solidità nelle fasi di non possesso e libertà creativa quando la squadra dovrà provare a ripartire.

Il rebus è aperto, le riflessioni sono molte, e Gorgone sa che la sua scelta potrebbe influenzare profondamente l’equilibrio del match.

Domenica si scoprirà il verdetto.

Sezione: News / Data: Gio 11 dicembre 2025 alle 18:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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