Se il testacoda di domenica aveva già gli ingredienti per far tremare i polsi, i numeri completano il quadro rendendolo quasi surreale. Il Frosinone si presenta all’Adriatico come una macchina perfetta, una squadra che ha costruito gran parte del proprio capolavoro lontano da casa, dove ha vinto cinque delle otto gare disputate, pareggiandone altre due e cadendo solo una volta. Un rullino di marcia impressionante, condito da 13 gol segnati e appena 7 subiti in trasferta.

La striscia positiva è altrettanto eloquente: sette partite senza sconfitte, cinque vittorie e due pareggi, un’autostrada imboccata con decisione verso la vetta della classifica. A guidare la formazione gialloblù c’è un attacco devastante: 29 gol, il bottino migliore dell’intera Serie B, un reparto che vive di ritmo, intensità e qualità, e che arriva a Pescara con la convinzione di chi sta attraversando uno dei momenti più brillanti della stagione.

E per rendere il tutto ancora più complicato per il Delfino, dall’altra parte c’è una delle peggiori difese non solo della cadetteria, ma d’Europa.

Pescara, il grande problema: una retroguardia che affonda a ogni colpo

I numeri del Pescara fanno male. Il reparto difensivo ha già incassato 30 gol, una media di due a partita, un fardello pesantissimo che ha condizionato la stagione sin dalle prime giornate. È un dato che parla da solo e che non lascia spazio a interpretazioni: ogni gara diventa una salita ripida, ogni episodio pesa come un macigno.

È in questo contesto che Giorgio Gorgone sta provando a intervenire. Da quando ha preso in mano la squadra, non ha ancora trovato la vittoria, e domenica sarà il suo quarto tentativo sulla panchina biancazzurra. Il calendario, però, non l’ha certo aiutato: il suo Pescara dovrà provare a fermare un Frosinone che sembra aver dimenticato cosa voglia dire rallentare.

Una vittoria che manca da troppo: il Pescara cerca luce dopo due mesi bui

L’unico successo stagionale del Delfino risale al 21 settembre, un tempo che sembra lontanissimo. Da allora, la squadra ha perso certezze, sicurezza, ritmo. Ora, contro la capolista più sorprendente del campionato, il Pescara è chiamato all’impresa: prendere tre punti contro una formazione che segna a raffica e concede pochissimo.

Non è una missione semplice. Non lo è sulla carta e non lo è osservando le sensazioni delle ultime settimane. Ma nel calcio, soprattutto in Serie B, non esistono risultati scritti in anticipo. La speranza del Pescara è che il ritorno all’Adriatico, il sostegno del pubblico e la voglia di riscatto possano creare un cortocircuito favorevole.

Gorgone all’esame più duro: serve una partita perfetta

Per uscire indenni da una sfida del genere, servirà una prestazione senza sbavature: ordine, sacrificio, leggerezza mentale, e la capacità di sfruttare ogni occasione. Il Pescara dovrà essere lucido, compatto e capace di soffrire, perché il Frosinone arriverà per imporre sin da subito la propria identità.

Eppure, è proprio nelle partite “impossibili” che nascono le storie più inattese.
Il Pescara ha bisogno di una scintilla.
Il Frosinone vuole continuare a correre.
L’Adriatico sarà il giudice finale.

Sezione: News / Data: Gio 11 dicembre 2025 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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