Pellacani, il leader silenzioso del Pescara: con lui in campo è tutta un'altra squadra

Nel calcio ci sono giocatori che si notano per i gol, gli assist o i colpi ad effetto. E poi ci sono quelli che fanno la differenza senza clamore, con equilibrio, solidità e continuità. Filippo Pellacani è uno di questi. E i numeri lo confermano in maniera inequivocabile.

L’ex Virtus Verona è diventato, senza far rumore, una pedina imprescindibile dello scacchiere tattico di Silvio Baldini. Una colonna silenziosa che tiene in piedi l’intera impalcatura difensiva del Pescara.

I numeri non mentono: con Pellacani il Pescara è da promozione

Nel corso della stagione, tra campionato e playoff, i biancazzurri hanno disputato 44 gare. Escludendo il match d’andata con il Cerignola, dove ha giocato appena 7 minuti prima di uscire per infortunio, Pellacani ha collezionato 37 presenze.

Il bilancio con lui in campo è impressionante:
✅ 23 vittorie
9 pareggi
❌ 5 sconfitte

Un totale di 74 punti conquistati, con una media perfetta di 2 punti a partita. Numeri da vertice assoluto, che spiegano perfettamente quanto sia cruciale la sua presenza.

E senza Pellacani? È blackout totale

Nei 7 incontri in cui il centrale difensivo è mancato – compreso quello di Cerignola – il rendimento della squadra è crollato:
✅ 1 vittoria (proprio a Cerignola, con lui in campo solo per pochi minuti)
1 pareggio (contro il Campobasso)
❌ 5 sconfitte (Legnago, Arezzo, Pianese, Sestri Levante e Pineto)

Un bilancio che parla da solo e che mostra quanto Pellacani sia fondamentale non solo per l’equilibrio difensivo, ma per la solidità complessiva dell’intera squadra.

Verso la finale: riposo precauzionale e sguardo al futuro

Proprio per questo motivo, Baldini avrebbe deciso di risparmiarlo nel match di ritorno della semifinale, in programma domani all’Adriatico. La priorità è averlo al meglio per l’eventuale doppia finale promozione, nella quale la sua leadership potrebbe fare la differenza nei momenti cruciali.

La strategia è chiara: Pellacani non si tocca, ma si tutela. Perché se il Pescara sogna in grande, molto lo deve a chi, come lui, ha costruito il cammino partita dopo partita, con ordine, grinta e grande senso del dovere.