A Pescara si respira un’aria che mancava da tempo, un entusiasmo autentico che non si avvertiva dai giorni precedenti a quella maledetta semifinale di ritorno contro il Foggia, nel 2023, decisa solo ai rigori dopo un doppio confronto da brividi. Oggi però è tutto diverso. Cambia l’avversario, cambia il contesto e soprattutto cambia il margine: il Delfino arriva alla sfida dell’Adriatico con un vantaggio rassicurante, figlio di un 4-1 netto e meritato ottenuto a Cerignola.

Una differenza di tre gol che rende il cammino del Cerignola verso la finale una scalata quasi impossibile: servirebbero tre reti nei novanta minuti per forzare i supplementari, quattro per completare un’impresa che avrebbe dell’incredibile. Ma nel calcio, si sa, niente è mai davvero scritto, e lo sanno bene mister Giuseppe Raffaele e il direttore sportivo Elio Di Toro, che stanno facendo di tutto per alimentare la fiammella della speranza, mantenendo alto il morale della truppa e provando a trasformare l’impresa in missione possibile.

Sul fronte biancazzurro, invece, c’è consapevolezza ma anche grande prudenza. Guai a sentirsi già in finale, è il monito che riecheggia nello spogliatoio pescarese. Lo sa bene Silvio Baldini, che fin dal suo arrivo ha predicato umiltà e fame, e che ora vuole vedere dai suoi ragazzi la stessa ferocia vista all’andata.

Lo stadio Adriatico sarà una bolgia, pronto a spingere il Delfino verso l’ultimo atto della maratona playoff. L’attesa cresce di ora in ora, e sono in tanti a sognare un nuovo appuntamento con la storia. Perché sì, stavolta il destino sembra dalla parte del Pescara. Ma serve ancora l’ultimo passo, quello più delicato. Quello da fare con cuore, testa e gambe.

Sezione: News / Data: Mer 28 maggio 2025 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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