Pescara, missione salvezza: Gorgone parte in salita e la trasferta diventa un incubo da ribaltare subito

Giorgio Gorgone si trova subito davanti a una montagna da scalare. Il nuovo tecnico del Pescara eredita una squadra che, lontano dall’Adriatico, sembra trasformarsi in un’altra formazione: fragile, timorosa, incapace di reggere l’urto delle sfide dirette. In cinque trasferte i biancazzurri hanno portato a casa soltanto un punto, subendo 14 gol e realizzandone appena 4. Numeri pesanti, che raccontano molto più di tante analisi.

A complicare la situazione, ci sono proprio gli scontri diretti persi in malo modo contro Mantova, Sampdoria ed Entella: partite che in una corsa salvezza valgono molto più della semplice classifica. È da lì che Gorgone deve ripartire, consapevole di avere un margine d’errore sottilissimo.

Un calendario da brividi: sei trasferte per capire il destino dei biancazzurri

La nuova avventura del tecnico comincia proprio lontano da casa, sul campo del Catanzaro al Ceravolo. Una sfida che apre un ciclo terrificante: sei trasferte che, più di ogni altra cosa, diranno chi è davvero questo Pescara e cosa potrà sperare di essere nei prossimi mesi.

Il motivo è semplice: la squadra deve arrivare alla sessione invernale di calciomercato ancora viva, dentro la lotta, non staccata e senza margini. Perché gennaio, per un club con un budget limitato, sarà già complicato di suo. Presentarsi al mercato inseguendo da troppo lontano renderebbe ogni trattativa ancora più difficile, ogni scelta un’ultima spiaggia.

Gorgone lo sa: queste sei partite non valgono solo punti. Valgono la credibilità del progetto, la motivazione della squadra e perfino la strategia societaria.

Perché il Pescara deve reagire subito

L’obiettivo non è una semplice inversione di tendenza, ma una trasformazione mentale. In trasferta il Pescara ha mostrato limiti evidenti: approcci sbagliati, fragilità difensive, poca incisività negli ultimi trenta metri, e una gestione troppo nervosa dei momenti chiave.

Gorgone dovrà intervenire prima di tutto sulla testa della squadra, ritrovando compattezza ed equilibrio. Per salvarsi non servono solo idee, ma anche ordine e solidità, soprattutto lontano dal proprio stadio.