E di scommettere su di loro. La lista è lunga: Olzer, Pellacani, Merola, Tsadjout, Cangiano, Oliveri. Nomi che, da soli, valgono mezza squadra. Ma l’allenatore del Pescara non ha tempo per i lamenti. Davanti all’Entella, a Chiavari, in un campo stretto e su un sintetico insidioso, guiderà quello che ha. E giurerà su di loro.

L’ALLENATORE-SCIAMANO: TRASFORMARE I RIMASUGLI IN VINCITORI
Vivarini in queste ore non sta studiando schemi. Sta lavorando sulle menti. Deve convincere chi resta di essere all’altezza, di poter fare una grande partita anche senza i compagni migliori. Deve essere più di un tecnico: uno sciamano. Perché la partita di domani non si vincerà con un modulo, ma con la convinzione di poterlo fare. «I convocati sono tutti all’altezza», ha tagliato corto. E questa non è una frase fatta, è un ordine.

IL CAMPO NEMICO: UNA TRAPPOLA PERFETTA
Chiavari non è un posto per anime belle. Il campo è stretto, il sintetico cambia ogni traiettoria, e l’Entella è una squadra che sulle palle inattive fa fuori squadre più blasonate. Vivarini lo sa. E invece di temere questa trappola, ha deciso di usarla a suo favore. Forse è proprio in un campo così, dove lo spazio è merce rara, che una squadra costretta a reinventarsi può trovare la sua forza.

LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA: QUELLI CHE NON TI ASPETTI
Mentre tutti parlano degli assenti, Vivarini sta preparando la sorpresa. Sgarbi che si offre nonostante non sia al top, Caligara che aspetta solo il suo momento, i giovani Berardi e Graziani che «sono fortissimi». È da qui, dalle periferie della squadra, che potrebbe arrivare la salvezza. Perché quando mancano i titolari, è l’occasione per i rimasti di diventare immortali.

IL CONTRATTACCO: NON PIU' GIOCATORI, MA IDEE
La vera risposta di Vivarini non sarà un 4-3-3 o un 4-4-2. Sarà un’idea fissa: «Non cambio i principi». Anche con la quinta scelta al posto del titolare, il Pescara proverà a giocare, a cercare il gol, a essere squadra. Perché in un campionato dove tutti contano i soldi e gli infortunati, lui ha deciso di scommettere su qualcosa di più potente: l’identità.

Domani, a Chiavari, non scenderà in campo il Pescara dei fenomeni. Scenderà in campo il Pescara di Vivarini. Quello che, anche quando ha le pezze ai buchi, non smette di credere di poter vincere. E forse, è proprio questo il Pescara che i tifosi vogliono vedere. Quello che non molla mai, anche quando il cielo gli crolla addosso.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 24 ottobre 2025 alle 15:09
Autore: Antonio Iannucci
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