Il vento della critica comincia a soffiare anche dalle parti dell’Adriatico. Nonostante le attenuanti legate agli infortuni e a una rosa ancora incompleta, alcune scelte tecniche di Vincenzo Vivarini non hanno convinto né l’ambiente né gli addetti ai lavori. Il Pescara, che continua a faticare nel trovare continuità e gioco, si interroga sulle decisioni dell’allenatore, chiamato ora a dare una svolta concreta in vista del trittico di partite che lo attende nei prossimi otto giorni.

Meazzi, il jolly che merita spazio dal 1’

Tra i nomi che fanno discutere c’è quello di Meazzi, ribattezzato da più parti “la Provvidenza” per la sua capacità di cambiare volto alle gare a partita in corso. Finora, però, il talento biancazzurro è stato utilizzato solo a gara iniziata, quando gli spazi si aprono e la pressione si riduce.

Una scelta che comincia a pesare, soprattutto in una fase in cui al Pescara serve freschezza e imprevedibilità già dai primi minuti. In molti invocano un suo impiego dal 1’, per dare quella scossa offensiva che la squadra finora ha mostrato solo a tratti.

“È un giocatore che può rompere gli equilibri — sottolineano in società —, ma va messo nelle condizioni giuste per incidere davvero.”

Oliveri in difficoltà sulla sinistra

Altro nodo è quello di Oliveri, schierato con continuità sulla corsia mancina ma apparso in affanno sia in fase difensiva che offensiva. L’esterno fatica a garantire spinta e copertura allo stesso tempo, rendendo la fascia sinistra un punto vulnerabile della squadra.

La sensazione è che Vivarini stia cercando soluzioni alternative, valutando l’impiego di un giocatore più solido o l’adattamento di un elemento di ruolo diverso per equilibrare la linea arretrata. In un campionato come la Serie B, dove ogni dettaglio fa la differenza, il Pescara non può permettersi debolezze strutturali sulle corsie.

Squizzato in regia non convince

In mezzo al campo, poi, la prova di Squizzato come perno davanti alla difesa non ha prodotto i risultati sperati. Il giovane centrocampista ha qualità e visione di gioco, ma fatica a imporsi nei ritmi della categoria e soffre quando la pressione avversaria aumenta.

Il Pescara ha bisogno di un giocatore in grado di dettare i tempi e proteggere la difesa, un ruolo chiave che finora è rimasto scoperto. È probabile che Vivarini decida di cambiare qualcosa proprio in quella zona nevralgica, alternando uomini o modificando l’assetto tattico per dare più stabilità alla manovra.

Cambi in vista: tre partite per invertire la rotta

Il calendario non lascia respiro: tre gare in otto giorni che potrebbero diventare il crocevia della stagione. Vivarini medita rotazioni importanti per gestire energie e rilanciare chi ha reso meno.

Si attende un restyling della formazione titolare, con possibili novità già dal prossimo turno. Potrebbero esserci sorprese sugli esterni, in mediana e in attacco, dove il tecnico valuta soluzioni più offensive per dare nuova linfa a una squadra che finora ha espresso solo a tratti il suo potenziale.

L’obiettivo è chiaro: ritrovare equilibrio, convinzione e continuità, tre ingredienti indispensabili per risalire la classifica e uscire da una fase di risultati altalenanti.

Sezione: News / Data: Lun 20 ottobre 2025 alle 16:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print