Nel suo calendario personale, Vincenzo Fiorillo aveva cerchiato in rosso la data di sabato.
Un giorno speciale, carico di emozioni, in cui tornerà a respirare l’aria dell’Adriatico e ad abbracciare i tifosi che lo hanno amato come pochi altri.
Quando lo speaker scandirà il suo nome durante la lettura delle formazioni, lo stadio esploderà in una standing ovation: perché Fiorillo, da Genova, ha scritto pagine indelebili nella storia del Delfino.

Sette stagioni da protagonista

Il suo percorso con la maglia del Pescara è stato lungo e intenso, ricco di momenti che resteranno per sempre nella memoria dei tifosi.
Due finali playoff per la Serie A, una promozione nel 2016 e tante battaglie vissute da protagonista tra i pali.
Per sette stagioni, Fiorillo è stato il simbolo di professionalità e dedizione, sempre presente nei momenti decisivi, con quella calma e sicurezza che solo i grandi portieri sanno trasmettere.

L’eroe dei rigori e l’addio inaspettato

Il suo nome è legato a doppio filo a una delle notti più emozionanti della recente storia biancazzurra: i playout contro il Perugia.
Fu lui, con le sue parate decisive nella lotteria dei rigori, a salvare il Pescara e a regalare ai tifosi un finale di stagione da brividi.
Un epilogo degno di un leader, prima di un addio che colse tutti di sorpresa.

Doveva essere il perno della rinascita del club in Serie C, ma il destino scelse diversamente.
Eppure, nel cuore dei pescaresi, Fiorillo rimane un capitano eterno, uno di quei giocatori capaci di incarnare l’anima della squadra e il legame con la città.

Fedeltà e cuore: il rifiuto al Qarabag

Tra gli episodi che raccontano meglio la sua personalità, spicca il rifiuto all’offerta milionaria del Qarabag, club azero che gli avrebbe permesso di giocare ipreliminari di Champions League (e successivamente l’Europa League).
Fiorillo scelse di restare a Pescara, anteponendo l’amore per i colori biancazzurri al fascino europeo e ai guadagni.
Un gesto che racconta la sua lealtà, il senso di appartenenza e la riconoscenza verso una piazza che lo ha reso grande.

Un legame che va oltre il campo

Il ritorno di Fiorillo non sarà solo un momento sportivo, ma anche un abbraccio simbolico tra passato e presente.
Perché al di là dei numeri e delle statistiche, ciò che resta sono le emozioni condivise: le parate impossibili, le lacrime, i sorrisi, e quella sensazione di sicurezza che solo lui sapeva trasmettere tra i pali.

Il Pescara si prepara a riaccogliere uno dei suoi figli più amati, un pezzo di storia biancazzurra che non ha mai smesso di battere per il Delfino.

Sezione: News / Data: Mer 15 ottobre 2025 alle 10:30
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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