Presidente contestato e... assente. Alla vigilia del match la tifoseria organizzata aveva annunciato la protesta nei confronti di Daniele Sebastiani e ieri il patron del Pescara ha preferito non recarsi all'Adriatico per assistere al match contro la Lucchese. La contestazione è andata in scena ugualmente, nel primo tempo gli ultrà sono rimasti fuori dai cancelli. "Noi abbiamo ancora una dignità", c'era scritto sullo striscione posizionato al centro della curva nord che per 45 minuti è rimasta quasi deserta. Allo stadio atmosfera surreale, nella prima frazione di gioco sembrava di assistere a un'amichevole pre-campionato. Qualche voce si è sentita solo grazie ai tifosi della tribuna Maiella che hanno accompagnato timidamente i tentativi di Cuppone e compagni. Al 25', finalmente, c'è stato anche un boato (piccolo, in realtà), quando Davide Merola ha sbloccato il risultato con un bel colpo di testa. All'inizio del secondo tempo è partita la veemente contestazione nei confronti della società. In curva nord lo striscione di protesta ha lasciato spazio a quello dei Rangers, il gruppo storico della tifoseria pescarese che è entrato in curva urlando cori contro Sebastiani. Nel mirino degli ultrà è finito anche il ds Daniele Delli Carri. All'Adriatico era atteso Zdenek Zeman, invece l'ormai ex allenatore biancazzurro ha preferito seguire la partita da casa. Venerdì mattina il boemo ha salutato la squadra durante l'allenamento di rifinitura e oggi forse tornerà nella sua Roma per proseguire la convalescenza. Continuerà a seguire il Delfino a distanza e di certo si farà vedere di nuovo nelle prossime settimane. Dopo il triplice fischio dell'arbitro qualche applauso dalla tribuna, mentre i tifosi della nord hanno fischiato i biancazzurri rifiutando il loro saluto.

Sezione: News / Data: Dom 25 febbraio 2024 alle 19:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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