Chapeau! Dopo due mesi di oblio, il ds Foggia riappare, ci mette la faccia e si prende pure tutte le colpe del campionato fin qui disastroso del Pescara. "Se siamo ultimi è colpa mia, ho sbagliato delle valutazioni e certe trattative non si sono incastrate". Che il mercato al risparmio fosse la madre di tutti i mali era chiaro perfino al più piccolo dei pulcini biancazzurri, ma finora la versione ufficiale era stata quella di Daniele Sebastiani, per cui il Pescara aveva "fatto il mercato che doveva fare", "i giocatori erano stati chiesti dal mister" e "non si era preso tanto per prendere". Quindi il parafulmine era stato il povero mister Vivarini, incapace di allenare, di mettere in campo la squadra e perfino di motivare i giocatori. Per fortuna ci ha pensato Andrew Gravillon a ringraziarlo pubblicamente giorni fa, per il suo progressivo recupero fisico e tecnico, riconoscendo di essere arrivato in precarie condizioni perchè ai box da troppo tempo. Altro aspetto negato da Sebastiani che parlava di giocatore "pronto", visto che l'infortunio risaliva a mesi fa. A Pasquale Foggia, mai da nessuno ritenuto unico colpevole per un organico non attrezzato per la B, avevamo semmai rimproverato il lungo silenzio di fronte ai continui inciampi del Pescara: il tramonto di Vivarini, inseguito esplicitamente dalla dirigenza biancazzurra e ritenuto il nuovo Van Gaal della cadetteria, gli infortuni in serie e il flop clamoroso da matita rossa di Tsadjout, uno dei rinforzi più inutili mai visti all'Adriatico. Ora il ds Foggia riappare e con spirito degno di ammirazione si assume tutte le responsabilità, riconoscendo che ci voleva ben altro per lottare per la salvezza. Peccato che il budget lo abbia fissato il suo superiore e temiamo non andrà molto diversamente a gennaio, dove invece si dovrà fare l'impossibile per rinforzare almeno due reparti poco competitivi: centrali di difesa,e centrocampista offensivo. A conferma che prendere giocatori fermi da tempo solo perchè gratis non paga a lungo, anche Faraoni ha evidenziato problemi muscolari, gli stessi di Tsadjout ma pare meno seri, tanto da dover saltare solo un paio di gare. In ogni caso nemmeno Gorgone ha mai potuto schierare la formazione migliore e in panchina non può drenare gran che: dovrà fare di necessità virtù fino alla sosta natalizia per evitare che il Pescara resti attardato in maniera irreversibile, chiunque arrivi dal mercato. Detto per inciso, in giro alla portata delle casse biancazzurre non c'è gran che, i migliori stanno già sistemandosi, vedi Lepri alla Reggiana, e non sarà facile convincere chi ha ancora ambizioni da spendere a giocare con una squadra ultimissima e quasi spacciata. "Voglio solo gente motivata e pronta", ha tuonato Sebastiani alla tradizionale cena di Natale, il cui clima euforico avrebbe fatto pensare ad una squadra in Champions e non alla deriva. Il presidente ha poi aggiunto che sta cercando attivamente di rinforzare la società, per darle una solidità sostenibile, ma anche questo è un refrain che sentiamo ripetere dal 2018. Crediamo molto di più alla volontà di riscattare il brutto approccio al campionato ed alla determinazione di non rassegnarsi alla retrocessione, perchè veramente la B è un patrimonio irrinunciabile e difficilmente recuperabile alle attuali condizioni. Il treno, con un pò di fortuna, ha riportato il Pescara ad un binario più importante ed è chiaro a tutti, non solo al ds Foggia, che non ci si rimane aggrappati solo a suon di slogan e proclami fantasiosi.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 17 dicembre 2025 alle 17:02 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
vedi letture
Print