Natale in secondo piano: il Delfino stringe i denti tra infortuni e scelte delicate

Niente distrazioni, niente pause fuori programma. In casa Delfino il Natale è rimasto volutamente sullo sfondo, relegato a una sola concessione simbolica: la cena natalizia del club, andata in scena lunedì sera. Per il resto, la settimana è stata scandita da un lavoro rigoroso e mirato, con un unico obiettivo in testa: farsi trovare pronti all’appuntamento di domani alle 19.30, una gara che pesa ben oltre i tre punti.

Il percorso di avvicinamento, però, non è stato privo di ostacoli. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda Marco Faraoni. L’esterno ha rimediato uno stiramento che lo costringerà a fermarsi fino al nuovo anno, allungando una lista di indisponibili già piuttosto corposa. Un’assenza che si aggiunge a quelle di Tsadjout, Oliveri, Pellacani e Merola, tutti ancora alle prese con percorsi di recupero lunghi e complessi.

Un quadro che obbliga lo staff tecnico a lavorare quasi quotidianamente sull’emergenza, adattando uomini e soluzioni senza mai perdere di vista l’equilibrio complessivo della squadra. In un momento così delicato della stagione, la gestione delle risorse diventa tanto importante quanto la preparazione tattica.

Dal punto di vista delle buone notizie, il rientro di Giacomo Olzer rappresenta un segnale positivo. Il centrocampista è tornato a disposizione dopo il ko contro il Frosinone, ma il suo impiego dal primo minuto resta tutt’altro che scontato. La condizione fisica va valutata con attenzione e non è escluso che lo staff preferisca inserirlo gradualmente, evitando rischi inutili.

La sensazione è che il Delfino stia vivendo una fase in cui ogni dettaglio conta. La scelta di sacrificare il clima natalizio in favore del lavoro quotidiano è un messaggio chiaro: il gruppo è consapevole dell’importanza del momento e sa che non ci sono più margini per abbassare l’intensità.

Tra acciacchi, rientri da dosare e una classifica che non concede tregua, la squadra è chiamata a una prova di maturità. Domani sera serviranno concentrazione, sacrificio e la capacità di andare oltre le difficoltà. Il Natale può aspettare: il Delfino no.