Il 2-2 strappato in extremis al Venezia non è un semplice pareggio per il Pescara. È molto di più: un sospiro di sollievo, un’iniezione di fiducia e il primo segnale di vita di una squadra che aveva bisogno disperato di una scossa.

Un punto che pesa come una vittoria

Il Delfino evita così di replicare la peggior partenza della sua storia recente in Serie B, quella del 2006/07, quando arrivarono tre sconfitte nelle prime tre giornate. Stavolta, invece, la squadra di Vincenzo Vivarini ha dimostrato di avere cuore e carattere, reagendo a una situazione che sembrava compromessa.

Sotto di due reti a poco più di venti minuti dalla fine, con il Venezia in pieno controllo della partita e vicino al colpo del definitivo 0-3, i biancazzurri hanno trovato dentro di sé la forza per rialzarsi. Più nervi e grinta che lucidità, ma quanto basta per ribaltare il destino di una sfida che sembrava segnata.

La scintilla che serviva a Vivarini

Alla vigilia, l’allenatore abruzzese aveva chiesto alla squadra una scintilla per accendere la stagione. Ed è arrivata. Il pubblico, caldissimo e trascinante, ha spinto i giocatori oltre i propri limiti. Il Pescara ha trovato coraggio, ha lottato su ogni pallone e, con orgoglio, ha strappato un pari che può rappresentare un punto di svolta.

Certo, i limiti rimangono evidenti e il percorso è ancora lungo. Ma da oggi la squadra ha dimostrato di avere qualcosa da dire in questo campionato, e soprattutto di non arrendersi mai.

Venezia beffato nel finale

Per i lagunari di Giovanni Stroppa, il rammarico è enorme. In vantaggio di due reti e in totale controllo del match, il Venezia ha sprecato l’occasione di chiudere la pratica e si è fatto sorprendere da un Pescara che ha giocato più col cuore che con la testa. Una lezione amara, che dimostra come in Serie B nulla sia mai scontato.

Sezione: Copertina / Data: Lun 15 settembre 2025 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print