Il Pescara arriva alla sfida con il Frosinone in una delle settimane più complesse della sua stagione. L’elenco degli assenti è lungo e pesante, ma all’Adriatico il Delfino non può permettersi alibi. Contro la capolista serviranno carattere, coraggio e quella scintilla emotiva che spesso accende le partite più complicate.

Un’infermeria piena e un addio annunciato

Mister Giorgio Gorgone dovrà fare a meno di Pellacani, Merola, Oliveri, Kraja, Giannini e Olzer, oltre a Franck Tsadjout, fermato da una lesione miotendinea del retto femorale. Per l’attaccante italo-camerunense lo stop è serio e il rientro in gruppo prima di gennaio appare improbabile. Anzi, lo scenario più realistico porta a un ritorno anticipato alla Cremonese.

In ottica mercato, il club biancazzurro si sta già muovendo per individuare un sostituto. I profili monitorati sono Corona, Inglese e Montevago, mentre il sogno proibito resta uno scambio con i grigiorossi che riporti Manuel De Luca in Abruzzo.

Gorgone tra dubbi e consapevolezza

La situazione non è semplice e lo stesso Gorgone non lo nasconde. In conferenza stampa il tecnico ha ribadito di avere ancora dubbi sull’undici iniziale, scegliendo di prendersi tutto il tempo necessario prima di scioglierli.

«C’è un po’ di delusione per il punto di Bari», ha spiegato l’allenatore, «perché sappiamo che potevamo vincere. Se continuiamo a fare queste partite, prima o poi i risultati arrivano. In due gare, con un pizzico di fortuna, potevamo fare sei punti».

Parole che raccontano frustrazione, ma anche convinzione nel lavoro svolto. Il Pescara, nonostante la classifica, non si sente inferiore sul piano delle prestazioni.

“Siamo con l’acqua alla gola, ma vivi”

Il messaggio più forte di Gorgone è però legato all’atteggiamento. «Siamo con l’acqua alla gola, ma molto motivati», ha sottolineato, chiedendo una botta di adrenalina per affrontare una squadra che fa dell’uno contro uno una delle sue armi migliori.

Il Frosinone è forte, organizzato e pieno di talento, ma il tecnico biancazzurro è convinto che all’Adriatico troverà «una squadra viva, che vuole fare punti». La ricetta è chiara: coraggio, anche a costo di soffrire.

«Baratterei una buona prestazione con un successo dopo una brutta gara», ha ammesso senza giri di parole. Perché ora contano solo i punti.

Tre partite per cambiare la stagione

Lo sguardo va anche oltre la gara di domani. Le prossime tre partite rappresentano uno snodo cruciale per il futuro del Pescara. «Saranno gare complicate», ha concluso Gorgone, «ma significative».

Il Delfino è chiamato a reagire, a prescindere dall’avversario. Contro la capolista il margine di errore è minimo, ma la necessità di fare risultato può trasformarsi in un’arma. Quando tutto sembra andare storto, spesso è proprio lì che nasce la partita della svolta.

Sezione: News / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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