Due partite consecutive all’Adriatico, un margine sempre più sottile sulla zona rossa e la necessità impellente di dare un segnale. Il Pescara si gioca molto nei prossimi 180 minuti casalinghi, a partire dalla sfida contro la capolista Frosinone, in programma in un contesto che sulla carta sembra proibitivo ma che, proprio per questo, può nascondere insidie inattese.

Il dato è impietoso: i biancazzurri sono ultimi, a tre punti dalla Sampdoria, e non vincono dal 21 settembre, giorno dell’unico successo stagionale, il roboante 4-0 all’Empoli. Da allora solo rimpianti, prestazioni spesso dignitose e una classifica che non perdona. Eppure, la Serie B ha insegnato più volte che i pronostici possono saltare, soprattutto quando si affrontano squadre affamate e con l’acqua alla gola.

Il match dell’Adriatico mette di fronte due estremi opposti: il miglior attacco del campionato, quello ciociaro, contro la difesa più battuta della categoria, quella del Delfino. Un testacoda che sembrerebbe già scritto, ma che il Pescara non può permettersi di interpretare da comparsa.

QUI PESCARA - Giorgio Gorgone deve ancora una volta fare i conti con un’infermeria affollata e con una squalifica pesante. Olzer sarà assente, mentre restano in dubbio le condizioni di Tsadjout e Squizzato. Non saranno della partita Pellacani, Merola e Oliveri, assenze che riducono ulteriormente le rotazioni.

Nel 3-5-2 che il tecnico biancazzurro sembra intenzionato a confermare, Meazzi è favorito su Caligara per raccogliere l’eredità di Olzer in mezzo al campo. In avanti dovrebbe toccare ancora a Tonin dal primo minuto, mentre in difesa resta aperto il ballottaggio tra Letizia e Capellini per completare il terzetto arretrato.

La sensazione è che Gorgone cerchi continuità più che rivoluzioni, affidandosi a chi può garantire intensità e spirito di sacrificio, ingredienti indispensabili per reggere l’urto di una squadra come il Frosinone.

QUI FROSINONE - Dall’altra parte arriva un Frosinone solido, maturo e tatticamente duttile. La squadra di Massimiliano Alvini è prima in classifica insieme al Monza e si presenta all’Adriatico con un 4-3-3 capace di trasformarsi anche a gara in corso, senza necessariamente ricorrere a cambi.

Tra i temi della vigilia ci sono anche gli ex: Masciangelo e Vergani torneranno da avversari, così come farà notizia la presenza in rosa di Filippo Grosso, figlio e nipote d’arte, simbolo di un Frosinone che unisce fisicità, qualità e organizzazione.

LE PROBABILI FORMAZIONI

PESCARA (3-5-2): Desplanches, Gravillon, Brosco, Capellini, Faraoni, Meazzi, Valzania, Dagasso, Corazza, Di Nardo, Tsadjout. All. Gorgone. 

FROSINONE (4-3-3): Palmisani; A. Oyono, Calvani, Cittadini, Bracaglia; Calò, Koutsoupias, Cichella; Ghedjelmis, Raimondo, Kvernadze. All. Alvini.

Una partita che vale più dei punti

Per il Pescara non è solo una questione di classifica. Tornare a vincere significherebbe ritrovare fiducia, riaccendere l’ambiente e dare un senso diverso ai prossimi impegni interni. Rinviare ancora l’appuntamento con i tre punti, invece, rischierebbe di rendere sempre più ripida una salita già complicata.

Il pronostico può sembrare chiuso, ma la Serie B raramente lo è davvero. E quando una squadra è costretta a giocare con le spalle al muro, spesso trova risorse che vanno oltre i numeri.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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