Sebastiani scuote il Pescara: “Ora servono punti, subito. Con Gorgone è cambiata l’aria”

Il tempo delle riflessioni è finito. In casa Pescara la parola d’ordine adesso è una sola: fare punti, tanti e con continuità. A ribadirlo con chiarezza è il presidente Daniele Sebastiani, che torna a parlare del momento delicato attraversato dalla squadra e delle scelte compiute nelle ultime settimane, a partire dal cambio in panchina.

Secondo il massimo dirigente biancazzurro, l’arrivo di Giorgio Gorgone ha rappresentato una vera e propria scossa, quella che serviva per provare a rimettere in carreggiata una stagione che rischiava di prendere una piega pericolosa. Le prime risposte del campo, seppur ancora parziali, sembrano andare nella direzione giusta: atteggiamento diverso, maggiore compattezza e segnali incoraggianti sotto il profilo mentale.

Sebastiani non nasconde che la decisione di cambiare guida tecnica sia stata tutt’altro che semplice, ma necessaria. Il presidente chiarisce anche la sua posizione su Vincenzo Vivarini, sottolineando come non si sia mai trattato di una bocciatura sul piano delle competenze. Il problema, piuttosto, è stato legato a una diversa visione del calcio e della gestione quotidiana del gruppo.

Vivarini resta, nelle parole del numero uno del club, un allenatore preparato e con idee ben precise. Tuttavia, quelle idee – e soprattutto i suoi metodi di lavoro – non hanno trovato piena sintonia con la filosofia societaria. Una divergenza emersa strada facendo, anche perché tra le parti non c’erano precedenti collaborazioni. Con il classico “senno del poi”, ammette Sebastiani, tutto appare più semplice da valutare, ma nel calcio le decisioni vanno prese nel presente, spesso senza certezze assolute.

Ora, però, il focus si sposta interamente sul campo. Il Pescara non può più permettersi passi falsi: la classifica impone concretezza e risultati immediati. L’entusiasmo portato dal nuovo corso dovrà trasformarsi rapidamente in punti pesanti, perché solo la continuità potrà certificare l’effettiva svolta.

Il messaggio della società è chiaro e diretto alla squadra: la reazione c’è stata, adesso deve diventare un’abitudine. Il tempo delle attenuanti è finito, quello delle risposte concrete è appena iniziato.