Ci ha pensato Garritano. Il più caldo di tutti. Il cerchio l’ha chiuso. Alla perfezione, due volte. Consegnando il sesto posto al Chievo, dopo aver deciso la contesa di Benevento. E salvando anche il suo Cosenza. Proprio lui, nato in uno dei palazzoni che circondano il San Vito dove ha cominciato a capire che di strada avrebbe potuto percorrerne un bel po’. Gode Aglietti, frana il Pescara alla lunga troppo rinunciatario per stare al passo di un avversario più organizzato e in condizione. Davanti all’Empoli ora il Chievo, per un posto in semifinale. Contratto l’avvio, senza guizzi se non il break di Ceter che genera il giallo a Memusjaj spostato da Sottil sulla linea di Galano spesso largo sulla destra a dialogare soprattutto con Busellato. Il Chievo però ha Vignato, capace di generare onde alte appena s’accende. Ad oscillare da sinistra verso il centro al 23’, scintilla alimentata da Dickmann e Djordjevic a premiare il collo destro di Segre su cui è bravo Fiorillo così come Rigione subito dopo nel temporeggiare su Galano favorendo il recupero di Obi. Il forno del Bentegodi non permette alti ritmi e annebbia le idee, ma il Chievo ha più gocce di talento nel serbatoio. Così (37’) ci vuole ancora la mano di Fiorillo per allontanare dall’angolino una girata rasoterra di Vignato, spruzzata di qualità pura dopo qualche scontro eccessivamente ruvido. Innocua (40’) la punizione, quasi di alleggerimento, di Galano fra le braccia di Semper. Mentre Sottil continua a fidarsi più della catena di destra e Aglietti invece insiste a sinistra dove qualcosa di buono spunta sempre. Come al 44’, quando Vignato mette in mezzo una palla su cui s’avventa invano Ceter senza che alle sue spalle Djordjevic trovi l’impatto giusto. Riposo. Aspetta il Pescara, prova ad allargare il campo il Chievo. Ad isolare Vignato, a favorire la spinta di Dickmann, a creare varchi per Garritano e Segre. Corre il cronometro, ma con troppe variabili per far calcoli. Pericoloso il Chievo (16’) col destro da attaccante di Rigione respinto da Fiorillo, col successivo equivoco contatto in area fra Del Grosso ed Obi su cui Sacchi sorvola. Ceter (20’) avrebbe una buona occasione lanciato da Ceter ma il pallone dimostra di non essere proprio suo amico, preludio al cambio con Di Noia.

Frizzante Più frizzante adesso il tridente di Aglietti, con Garritano freccia sulla destra.Il possesso è del Chievo, la spinta continua anche se il pallone quasi mai arriva pulito per l’uno contro uno di Vignato. Aglietti vuole una circolazione più veloce, pescando dalla panchina le geometrie ma anche l’energia di Zuelli. Miracoloso (40’) Fiorillo sul colpo di Garritano a botta sicura. Le prova tutte Aglietti, tanto il Pescara dalla sua trequarti non esce più.Il muro, alzato anche da Scognamiglio, cade al 43’ con la stoccata di Garritano su una palla tenuta viva da Rigione e corretta da Leverbe. Non ha margini il Pescara (vano l’arrembaggio in cui c’è tempo solo per reclamare un tocco di braccio di Zuelli). costretto ora a segnare un gol in più del Perugia per evitare la C.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 01 agosto 2020 alle 10:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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