L’attacco del Pescara è un cantiere aperto, ma con punti di riferimento sempre più chiari. Al momento, il ruolo di perno offensivo è saldamente nelle mani di Di Nardo, che non solo sta bene fisicamente, ma ha già messo insieme numeri importanti: 3 gol e 2 assist in avvio di stagione lo certificano come fulcro del reparto avanzato biancazzurro.

Attorno a lui, però, si muove un quadro complesso fatto di rientri attesi, condizioni da monitorare e possibili sorprese in vista del prosieguo del campionato.

Di Nardo leader d’attacco: numeri, peso e responsabilità

In questo momento, il Pescara ha nella presenza di Di Nardo il suo principale punto di forza in avanti. L’attaccante non sta solo finalizzando, ma partecipa attivamente alla manovra, si muove tra le linee, apre spazi per gli inserimenti dei compagni e dà continuità alla fase offensiva.

I suoi 3 gol e 2 assist sono il riflesso di un giocatore che ha trovato ritmo, fiducia e centralità nel progetto tecnico: un elemento imprescindibile nello sviluppo delle trame offensive biancazzurre.

Tsadjout, il gigante atteso: rientro vicino ma gestione obbligata

Accanto alla certezza Di Nardo, c’è il grande punto interrogativo (e al tempo stesso grande speranza) chiamato Frank Tsadjout. L’ex Cremonese ha vissuto un inizio di annata complicato:

ha totalizzato appena 155 minuti, spezzettati in due apparizioni

ha saltato le ultime 8 partite di campionato

Nei piani del Pescara, il suo ritorno è fondamentale. L’obiettivo è inserirlo tra i convocati per l’anticipo di venerdì a Catanzaro, ma è chiaro che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Con una storia fisica delicata alle spalle, sarà necessario dosarne l’impiego: ingressi graduali, minuti mirati, nessuna forzatura.

Se lo staff riuscirà a riportarlo a pieno regime, il Pescara avrà un’arma in più, diversa per struttura e caratteristiche, capace di cambiare il volto dell’attacco.

Okwonkwo, Vinciguerra e Sgarbi: seconde punte tra limiti e potenziale

Dietro a Di Nardo e in attesa del miglior Tsadjout, completano il reparto:

Okwonkwo, talento importante ma condizionato da problemi cronici al ginocchio che ne limitano l’autonomia e la continuità.

Vinciguerra, giovane interessante, ancora in fase di crescita e da inserire con intelligenza.

Sgarbi, altra seconda punta che può dare imprevedibilità e movimento, utile soprattutto a gara in corso o in situazioni di ribaltamento rapido dell’azione.

Si tratta principalmente di seconde punte, giocatori che possono abbinarsi a un centravanti di ruolo o muoversi attorno alla punta di riferimento, ma che difficilmente possono reggere da soli un intero reparto.

La carta a sorpresa: Riccardo Tonin

Tra tutte le opzioni, la vera variabile impazzita potrebbe essere Riccardo Tonin.

Determinante nei playoff della scorsa stagione, l’attaccante sembrava destinato a lasciare Pescara al termine del mercato estivo. La mancata cessione, però, lo ha di fatto congelato ai margini del progetto:

appena 30 minuti stagionali

14' in Coppa Italia (spalmati su 2 gare)

16' in campionato contro il Cesena

tutto questo nelle prime tre uscite ufficiali del 2025-26

Nonostante ciò, il suo profilo resta intrigante: conosce l’ambiente, ha dimostrato di saper essere decisivo nei momenti che contano e può offrire una soluzione interna, già pronta, in un reparto che ha bisogno di alternative credibili.

Se lo staff dovesse decidere di reinserirlo stabilmente nelle rotazioni, Tonin potrebbe tornare a essere molto più di un semplice ripiego: una sorpresa “di casa” in grado di alleggerire il peso su Di Nardo e di accompagnare gradualmente il rientro di Tsadjout.

Sezione: News / Data: Lun 17 novembre 2025 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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