Dodici partite disputate, quindici reti segnate. Quattordici, se si eccettua l'autorete di Festa con cui la squadra ha segnato contro il Mantova. Il Pescara segna pochino e questo è risaputo. E la classifica piange parecchio con il penultimo posto in graduatoria e il rischio incombente di scivolare subito in Lega Pro dopo una sola stagione. L'eredità che il nuovo tecnico Giorgio Gorgone raccoglie da Vincenzo Vivarini è il non disporre di un attaccante in grado di poter profanare le porte avversarie in modo costante. Anzi, proprio di non disporre di un intero attacco in grado di garantire regolarità di realizzazione.A parte gli apporti di Antonio Di Nardo e Davide Merola, infatti, il reparto avanzato non registra altre voci soliste e il quoziente realizzativo si appoggia soprattutto sul centrocampo. 

L'apporto fondamentale del reparto di metà campo 

I conti si fanno presto. delle quindici reti complessivamente all'attivo dei biancoblù, ben nove fanno capo a centrocampisti che si sono evidentemente saputi inventare attaccanti abbandonando il tradizionale ruolo di copertura per imboccare il sentiero del cecchinaggio. E' il caso di Giacomo Olzer e Andrea Oliveri e Lorenzo Meazzi, autori di tre reti, Complessivamente, quindi, il centrocampo incide per nove reti su quindici, praticamente per i tre quinti. 

Le sole quattro reti degli attaccanti puri 

Il contributo puro del reparto avanzato ammonta a quattro soli bersagli, tre a firma di Antonio Di Nardo e uno autografato da Davide Merola. Ed è normale che, con un attacco che incide sul totale realizzativo per meno di un quarto, la classifica stenti a decollare. A completare lo scenario vi è una rete di un difensore, Riccardo Capellini. In definitiva, senza il benefico influsso dei centrocampisti, il Pescara segnerebbe ben poco. 

Il bisogno di un attaccante a rinforzo

Che vi siano centrocampisti che, sconfinando dal loro ruolo, si mettano a fare di mestiere i perforatori delle porte avversarie è indubbiamente un dato positivo. Ma  se il reparto di centrocampo segna più del doppio di quello avanzato, come detto, nove reti contro quattro, qualche problema si pone. E si pone soprattutto l'esigenza di cercare di sondare il mercato alla caccia di un attaccante in grado di fare da efficace rinforzo. Un elemento da cui il presidente Daniele Sebastiani non potrà prescindere sulla scorta della richiesta da  lui stesso fatta alla squadra di avere maggior nerbo e di esibire maggiore personalità nei vari impegni di campionato. Le strade possibili restano infatti soltanto tre: o il centrocampo continua a sostituirsi all'attacco quando questo non è in grado di colpire con la dovuta regolarità, o gli attaccanti provano a regalarsi un surplus di prolificità oppure ne occorre un altro in grado di assicurarla.

Sezione: News / Data: Dom 16 novembre 2025 alle 19:00
Autore: Cristiano Comelli
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