La difficile stagione del Pescara non nasce soltanto dalle scelte tecniche, ma affonda le radici in un mercato estivo considerato inadeguato per le ambizioni del club. Le decisioni prese in fase di costruzione della rosa si stanno rivelando il vero punto debole del progetto biancazzurro.

Una rosa costruita al risparmio

Il Pescara ha affrontato l’estate con un budget ridotto e una politica di contenimento dei costi che ha inciso pesantemente sulla qualità complessiva della squadra.
Le operazioni in entrata non hanno garantito quel salto di qualità necessario per competere alla pari con le rivali di Serie B, lasciando il tecnico a gestire un gruppo incompleto e squilibrato.

L’assenza di rinforzi d’esperienza, unita alla mancanza di equilibrio tra i reparti, ha reso complicato l’avvio di stagione, con risultati altalenanti e una fiducia sempre più fragile.

Vivarini, capro espiatorio di una gestione discutibile

In questo contesto, Vincenzo Vivarini si è trovato a pagare colpe non interamente sue. Il tecnico abruzzese ha dovuto lavorare con risorse limitate, diventando il capro espiatorio di errori societari e di pianificazione.
Pur cercando di dare un’identità alla squadra, Vivarini ha dovuto fare i conti con una struttura tecnica insufficiente e con un mercato che non ha mantenuto le promesse.

Cosa serve per rialzarsi

Per invertire la rotta, serviranno coraggio e interventi mirati nel mercato di gennaio. Solo con rinforzi di valore e una visione più chiara del progetto tecnico il Pescara potrà tornare competitivo e restituire entusiasmo ai propri tifosi.

Sezione: News / Data: Mer 12 novembre 2025 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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