La classifica dice penultimo posto, non proprio a chiudere la porta del campionato ma quasi. Quella dei reparti difensivi, invece, colloca proprio la squadra nello scomodissimo ruolo di maglia nera con ben venticinque reti raccolte in fondo alla propria porta. Un bilancio che, per una squadra intenzionata a tenere i piedi ben saldi in categoria come recita un mantra portato avanti dall'inizio della stagione, non porta ovviamente sulla strada maestra. 

La differenza reti negativa

Che dieci compagini della cadetteria su venti abbiano un saldo negativo tra reti spinte nelle porte altrui e subite, in casa Pescara, può consolare sino a un certo punto. E se si getta un occhio sulla differenza reti, ovvero meno dieci, si evince anche in questo caso che la squadra non ha uguali in categoria, e non, naturalmente, in senso positivo. Diverse compagini, in zona offensiva, anche in alta quota come la Juve Stabia settimana, hanno avuto una prolificità realizzativa inferiore rispetto alla compagine abruzzese. Ma la differenza, ovviamente, è che le altre squadre o segnano di più o subiscono di meno mantenendo perlomeno il bilancio a livello di guardia.

Ne' minimizzazioni nè drammi  

Colpiscono, in alcuni frangenti, dichiarazioni quasi autoassolutorie o sottolineature del fatto che le responsabilità della debacle devono essere condivise da tutta la squadra. E sia. Come è pacifico il fatto che Vincenzo Vivarini non possa ragionevolmente essere messo da solo sul banco degli imputati per questo ruolino di marcia davvero modesto della squadra. Non si tratta evidentemente di puntare dita o di fare nomi e cognomi, chè quelli dei giocatori che scendono in campo sono ovviamente di dominio pubblico, ma di capire come si possa uscire da quest'impasse. Allo stesso modo, però, sembrano da evitare le esasperazioni, con dodici giornate di campionato finite in archivio su trentotto e un tempo per recuperare che vi è in avanzo. E' comunque in defintiva certo che da qualche parte si dovrà pur cominciare. E forse non sarà soltanto un problema di cambiare il conducator tecnico.

Rinforzi di mercato?

E' certamente vero, come ha affermato il presidente Daniele Sebastiani, che a gennaio manchi un paio di mesi o poco meno. Ma un'idea di massima, comunque, su ciò che occorra soprattutto per rendere più fortificate le mura del reparto difensivo ce la si dovrà pur fare. Come sarà necessario, per il tecnico che è chiamato a raccogliere l'eredità di Vivarini, capire se qualche giocatore potrà rendere maggiormente se impiegato in altea zona di campo o con un diverso minutaggio. 

Il valore aggiunto del pubblico 

Chi sinora sicuramente ha attinto parecchia acqua al pozzo della pazienza è stato il pubblico che certo si attendeva sinora di vedere una serie B meglio frequentata da parte dei suoi beniamini. Ma, ed è stato evidenziato da più parti, la sua capacità di sostenere la squadra con grande cuore e canti a profusione anche quando l'andamento a sfavore della sua partita era irrecuperabile è certamente qualcosa che gli fa onore. Proprio per questo, sarà necessario che la squadra non si porti come effetto zavorra le sconfitte ma cominici a lavorare sui suoi limiti. Limiti ai quali Vivarini aveva dato un'identità precisa: miglioramento nel possesso palla e capacità di mettere al bando certe ingenuità di troppo. Se i problemi sono noti, individuare una soluzione non è sempre semplice ma può diventare comunque più agevole. A patto che questo percorso sia condiviso da tutti.    

Sezione: News / Data: Mar 11 novembre 2025 alle 16:07
Autore: Cristiano Comelli
vedi letture
Print