Pragmatico, flessibile e lontano da rigidità ideologiche.
Giorgio Gorgone è abituato a modellare il proprio calcio sulle caratteristiche dei giocatori e non viceversa.
Per questo, il nuovo allenatore del Pescara dovrà innanzitutto scegliere quale sistema difensivo adottare:
una linea a 4, gradita alla presidenza, oppure la conferma della retroguardia a 3 con esterni a tutta fascia, seppur con interpreti e accorgimenti diversi rispetto alla gestione precedente.

La fase difensiva è la priorità: troppi gol subiti

Il campo e gli allenamenti quotidiani serviranno a Gorgone per valutare quale assetto possa garantire maggiore stabilità.
Il problema principale è sotto gli occhi di tutti: il Pescara è attualmente la squadra più perforata della categoria, con 25 gol al passivo, un numero che avrebbe potuto essere persino più alto.
Una fragilità che il tecnico dovrà correggere con urgenza, senza però snaturare la fase di costruzione, fondamentale per dare identità e coraggio alla squadra.

Tattica e identità: trovare l’equilibrio senza perdere brillantezza

L’obiettivo sarà trovare un equilibrio sostenibile tra solidità difensiva e sviluppo del gioco, un punto di bilanciamento che finora è mancato.
Gorgone potrebbe puntare su:

un reparto a 4 per maggiore compattezza centrale;

una linea a 3 per valorizzare gli esterni e aumentare la spinta offensiva;

variazioni in corsa, adattando il sistema all’avversario e alle condizioni fisiche della rosa.

Il tecnico lo sa bene: dalla scelta del modulo dipenderà gran parte del percorso salvezza del Delfino.

Una rivoluzione ragionata per cambiare il destino del Pescara

Gorgone lavorerà nelle prossime settimane per dare ordine, intensità e linee di riferimento alla squadra.
Il suo approccio pragmatico potrebbe rivelarsi la chiave per trasformare un Pescara in difficoltà in un gruppo più solido, consapevole e competitivo.

Sezione: News / Data: Gio 13 novembre 2025 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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