Quello che emerge è il ritratto di una società che naviga in acque agitate, tra un mercato opaco e scelte tecniche che hanno mostrato tutti i loro limiti. L'arrivo di Giorgio Gorgone rappresenta l'ultima carta da giocare in una partita, quella per la salvezza, che si annuncia più complicata del previsto.

L'ADDIO A VIVARINI: UN ESITO ANNUNCIATO
L'esonero di Vivarini era scritto nei risultati. Una partenza disastrosa, con la squadra rapidamente precipitata in zona retrocessione, non lasciava alternative. Quello che fa discutere è la gestione dell'intera situazione: Vivarini paga anche per non essersi opposto con sufficiente forza a una campagna acquisti che ha portato in squadra giocatori inadatti o fisicamente mai pronti. Una regia condivisa che è fallita su tutti i fronti.

IL MERCATO: UNA STRATEGIA OPACA
La campagna acquisti estiva si sta rivelando un buco nell'acqua. Troppi giocatori arrivati in ritardo di condizione, troppi "nomi" su cui si è puntato tutto, ma fisicamente mai pronti. Tsadjout, l'attaccante arrivato con il ruolo di uomo-assist, è diventato il simbolo di questa strategia fallimentare: pagato per segnare, ma quasi sempre in tribuna. Una rosa costruita senza una linea chiara, che ha lasciato scoperte zone chiave del campo.

L'ARRIVO DI GORGONE: LA SCELTA DELL'ESPERIENZA (MA IN SERIE C)
Giorgio Gorgone è un tecnico serio, ma la sua esperienza da primo allenatore si è svolta tutta in Serie C. La società gli chiede ora di compiere un salto di categoria in una situazione di massima emergenza. La sua nomina non ha scatenato entusiasmi, ma rappresenta l'ultimo tentativo di portare ordine in uno spogliatoio che ha mostrato tutte le sue divisioni.

LA SITUAZIONE: UNA SQUADRA DA RICOSTRUIRE
Quello che Gorgone trova è un gruppo senza identità, senza gioco e senza solidità difensiva. Una squadra che ha bruciato risorse senza ottenere risultati. Il nuovo allenatore dovrà essere un tecnico, un motivatore e, forse, un miracoliere. Ma da solo non basta.

LA PROSSIMA MOSSA: GENNAIO SARÀ DECISIVO
Il mercato di gennaio sarà il vero banco di prova. Servono un centrocampista di personalità, un difensore centrale e una punta. Ma servono scelte mirate, non colpi a caso. La piazza osserverà con attenzione: se gli acquisti saranno di pura toppa, significherà che il Pescara sta solo cercando di tappare le falle di una stagione fallita.

IL FUTURO: FIDUCIA DA RICOSTRUIRE
Oggi il Pescara non è solo in piena zona retrocessione. È anche agli ultimi posti nella fiducia dei tifosi. Serve che la società torni a comunicare con chiarezza, che ammetta gli errori e che mostri una rotta. Altrimenti, anche l'ennesimo cambio in panchina rischierà di essere solo l'ultimo capitolo di una stagione già scritta.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 13 novembre 2025 alle 13:13
Autore: Antonio Iannucci
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