La trasformazione della squadra parte da dietro. È lì, nella zona più delicata del campo, che Gorgone ha deciso di intervenire con decisione per dare alla squadra una nuova identità. L’assenza di terzini dalle spiccate caratteristiche difensive ha imposto una scelta chiara: tornare alla difesa a tre, un sistema che permette di mascherare alcune lacune e valorizzare i profili più adatti a garantire solidità.

Non si tratta di un semplice adattamento tattico, ma di un cambio di prospettiva. Gli esterni saranno chiamati a una maggiore attenzione nella copertura, mentre al centro della retroguardia è previsto un nuovo equilibrio, forse più naturale rispetto alle soluzioni viste nelle ultime settimane. In questo contesto, Corbo diventa una pedina centrale, non più utilizzata come braccetto ma come alternativa diretta a Brosco nel ruolo cruciale di fulcro della linea difensiva. Una rotazione che riporta alla mente l’impostazione dei primi tempi con Gorgone, quando il sistema a tre dava certezze e punti di riferimento chiari.

Accanto al centrale, la scelta ricadrà su due tra Capellini, Giannini e Gravillon. È qui che si gioca una delle scommesse più significative di questa fase. Gravillon, in particolare, rappresenta un nodo delicato: arrivato con aspettative importanti, ha avuto un avvio complicato, forse impiegato troppo presto e troppo velocemente, accumulando appena 125 minuti in tre presenze. Una partenza che lo ha poi relegato ai margini. Il nuovo assetto, però, potrebbe finalmente metterlo nelle condizioni ideali per dare ciò che sa: fisicità, aggressività, velocità nei recuperi. Tutto ciò che oggi manca alla squadra e che potrebbe cambiare il volto del reparto se ritrovato.

La priorità, infatti, non è soltanto tecnica. Si tratta soprattutto di un percorso mentale e fisico: recuperare Gravillon significa ritrovare un difensore che può essere determinante in un campionato lungo e complicato. E senza innesti immediati, in attesa di capire cosa offrirà il mercato di gennaio, la capacità di valorizzare le risorse interne diventa un passaggio fondamentale per uscire da questa fase.

La difesa a tre, dunque, non è una scelta obbligata ma una strada ragionata, il tentativo di restituire stabilità a una squadra che troppo spesso, nelle ultime settimane, è sembrata vulnerabile. Gorgone conosce bene il valore dei suoi difensori, sa dove intervenire e sa che la partita più importante si gioca nella testa dei suoi uomini. Se questo nuovo assetto riuscirà a ridare fiducia e ordine, la squadra potrebbe trovare il suo equilibrio molto prima del previsto.

Sezione: News / Data: Dom 16 novembre 2025 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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