Quando si è prossimi ad un fallimento, nel mondo imprenditoriale, già prima di portare i libri contabili in tribunale si cerca di individuare un curatore super partes che possa salvare il salvabile e poi permettere la liquidazione dei resti del capitale societario. Una procedura che è presente anche nello sport professionistico, dove gran parte dei club che contano è oramai da tempo organizzato come S.p.a. Al liquidatore non si chiede certo di rimettere in piedi di nuovo l'attività, come nulla fosse, essendo oramai compromessi la precedente struttura e la sua efficienza, ma al limite di tentare di preservare quanto sia ancora utile per una eventuale ripresa operativa, magari con una nuova ragione sociale. Insomma sostanzialmente di scavare tra le macerie. Ecco, senza voler fare accostamenti azzardati, siamo certi che i tifosi si augurano che il nuovo tecnico Giorgio Gorgone non sia stato chiamato semplicemente per preservare il "tesoretto" dei giocatori di proprietà vendibili in estate, essendo oramai compromessa la stagione, ma neppure come semplice traghettatore da cui non si pretenda altro che chiuderla con dignità, non considerando più possibile competere per salvarsi. La situazione di classifica è certamente drammatica, visto il gap che si sta aprendo verso la zona oltre i playout e considerando che gran parte delle partite sono state disputate in casa e non si è prevalso in nessun confronto diretto contro le pari grado, ma teoricamente un recupero sarebbe ipotizzabile. I precedenti non mancano, vedi il Cosenza, la Reggiana, il Lanciano e il Sudtirol qualche anno fa e più recentemente il Frosinone dell'ex Vivarini, ultimo a lungo tanto da passare attraverso tre allenatori diversi. Però va riaccesa la scintilla, vanno ridate motivazioni e sicurezze ad un gruppo apparso spento e rassegnato ultimamente. In questo siamo certi che Gorgone abbia gli strumenti giusti, visto quello che seppe fare a Lucca, in un contesto ben peggiore e senza più una società di riferimento e senza stipendi. Tifosi e lo stesso tecnico si autotassarono perfino per pagare alberghi e trasferte, pur di arrivare fino in fondo e salvarsi contro ogni pronostico. Gorgone fece leva su orgoglio e dignità nel chiuso dello spogliatoio, per cui è perfettamente credibile su questo delicato terreno e almeno a Pescara i giocatori sono pagati. Meno degli altri in B, ma neanche così poco e soprattutto regolarmente. Ci auguriamo sia per questo che ha accettato questa sfida illogica, non come ha cinicamente detto un collega in una emittente locale solo perchè gli sono stati messi dei soldi in mano e non vedendone da mesi non gli pareva vero. Gorgone, pur non avendo alcuna esperienza in cadetteria, potrebbe dare una svolta mentale e trasformare una squadra arrendevole in una che vende cara la pelle. Basterà per salvarsi? Ne dubitiamo, perchè è acclarato che il tasso tecnico di questo Pescara è inadeguato per la categoria, in praticamente tutti i reparti, complice un mercato tardivo e soprattutto al risparmio. Il presidente Sebastiani nelle interviste senza contraddittorio sostiene che gli altri addetti ai lavori si complimentano invece con lui, che altrove è ritenuto un fenomeno, ma sono dichiarazioni al limite dell'autoreferenziale. Il Pescara non ha dovuto "strappare" questi giocatori a nessun concorrente, tanto è vero che molti sono arrivati da svincolati e, appunto, last minute. Fino a qualche anno fa il Pescara era considerata realmente una vetrina credibile per lanciare giovani prospetti ed infatti società importanti glieli lasciavano volentieri e spesso gratis, ora l'impressione è che non sia affatto così e che la dirigenza biancazzurra possa solo spendere i buoni rapporti intessuti coi procuratori che non hanno problemi a scovare dal fondo del barile qualche giocatore uscito dal giro e da rilanciare. Ma spesso queste scommesse non portano i frutti sperati perchè il meglio lo hanno già dato. Qualche tifoso sui social invoca l'intervento salvifico del nuovo socio Marco Verratti, che dal lontano Qatar non si è mai fatto sentire nè esposto finora. Ma l'ex genietto del Psg ha solo voluto gettare un salvagente la scorsa estate, per un debito di riconoscenza verso la società che lo ha lanciato, non ha mai promesso di volerci investire. Quindi Gorgone dovrà fare quanto è possibile: per ora ha già annunciato di voler recuperare Gravillon (fare peggio è impossibile) e di voler dare più peso all'attacco e nella sosta dovrà ricaricare le pile per evitare per lo meno un'altra figuraccia a Catanzaro. Se poi riuscirà ad arrivare a Natale in acque meno tempestose e con la zona playout non a distanza siderale, un ulteriore boost lo potranno dare i completi recuperi di elementi fondamentali come Olzer, Oliveri, Tsadjout e Merola, che purtroppo Vivarini non ha potuto attendere. In tal caso sarà un vero delitto se la società poi non decidesse di intervenire con acquisti veri nel mercato di riparazione, specie in difesa, per puntellare la squadra e renderla finalmente competitiva. Ecco, se a gennaio Foggia (squalificato a Catanzaro) e Sebastiani facessero ancora scena muta, fidandosi dei presunti complimenti dei loro referenti, sarebbe chiaro che Gorgone è stato chiamato a tempo determinato per fare il compitino del liquidatore fallimentare.
Autore: Andrea Genito
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