Nonostante la crisi di risultati, il Pescara non è una squadra sterile in zona gol.
Con 15 reti all’attivo, i biancazzurri hanno segnato quanto il Palermo e più di formazioni come Catanzaro, Padova, Empoli, Entella, Südtirol, Spezia, Sampdoria e persino del duo Juve Stabia–Bari (che ha una gara in meno).
Un rendimento discreto in rapporto alle occasioni create, ma che necessita comunque di maggior continuità e cinismosotto porta.

Gorgone e il dilemma: una sola punta o attacco a due?

Il nuovo tecnico Giorgio Gorgone dovrà sciogliere uno dei nodi più importanti legati alla fase offensiva: mantenere un centravanti unico di riferimento o passare a una soluzione con due punte.
Molto dipenderà dal recupero di Frank Tsadjout, l’unico degli infortunati di lungo corso che potrebbe essere disponibile dall’inizio già nel match del Ceravolo, salvo imprevisti.

Un’eventuale coppia d’attacco verrebbe supportata da un trequartista dinamico, chiamato in fase di non possesso a ripiegare sulla mediana trasformandosi in un centrocampista aggiunto.

Addio al sottopunta? Le mezzali possono diventare decisive

È più complicato immaginare la prosecuzione dell’utilizzo di un sottopunta fisso alle spalle del terminale offensivo: una soluzione che finora ha dato pochi frutti.
Al contrario, Gorgone potrebbe puntare su una mezzala libera di muoversi e inserirsi, come Dagasso, l’unico biancazzurro convocato in Under 21.
Un profilo capace di garantire equilibrio ma anche incursioni, elemento che potrebbe arricchire le trame offensive.

Verso un attacco più fluido e moderno

Il nuovo Pescara, nelle idee di Gorgone, potrebbe diventare una squadra più fluida, meno prevedibile e capace di alternare soluzioni frontali e manovrate.
La scelta del modulo offensivo sarà decisiva per aumentare la pericolosità sotto porta senza perdere compattezza nelle transizioni.

Sezione: News / Data: Gio 13 novembre 2025 alle 13:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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