Da quando Giorgio Gorgone ha preso in mano il Pescara, appena una settimana fa, al centro sportivo si respira aria diversa. Il tecnico romano, 49 anni, ha subito impostato un lavoro intenso e metodico, scandito da sedute spesso doppie, nelle quali ha alternato una corposa parte atletica a una fase di campo altamente specifica.

L’idea è chiara: costruire una squadra più forte fisicamente e allo stesso tempo più riconoscibile dal punto di vista del gioco. Il lavoro è partito dalla forza, con esercitazioni mirate a dare più “gamba” e resistenza ai giocatori, per poi trasformare quel carico in automatismi tecnico-tattici, puntando molto sullo sviluppo e sulla costruzione della manovra. Le prime indicazioni raccolte sono già significative.

Si riparte dal 3-5-2, ma non è il “vecchio” 3-5-2

Il “nuovo corso” Gorgone non rompe completamente con il passato, ma lo rielabora. Il modulo di riferimento resta il 3-5-2, ma con novità importanti rispetto all’interpretazione vista sotto la gestione di Vincenzo Vivarini.

Se prima il sistema prevedeva un centravanti supportato da un trequartista, adesso la struttura offensiva cambia in modo netto: ci saranno due punte di ruolo, una coppia vera e propria, chiamata a lavorare in sinergia sia in profondità che nell’attacco dell’area.

Basta punta isolata: due attaccanti veri al centro del progetto

Uno degli aspetti che Gorgone sembra voler correggere con più decisione riguarda proprio la fase offensiva. Nel Pescara di Vivarini, infatti, il centravanti finiva spesso troppo isolato, con il trequartista maggiormente preoccupato di:

dare densità in fase di non possesso

chiudere linee di passaggio

garantire superiorità numerica dopo la perdita del pallone

Risultato: il riferimento centrale riceveva pochi palloni giocabili, costretto a lottare da solo tra i difensori avversari, con poco supporto negli ultimi 20-25 metri.

Il nuovo 3-5-2 di Gorgone vuole rompere questo schema: due punte vicine, più presenza in area, più linee di passaggio in verticale, meno distanza tra chi rifinisce e chi conclude. L’obiettivo è chiaro: rendere il Pescara più pericoloso, concreto e continuo nella metà campo offensiva.

Forza, intensità e manovra: la filosofia di Gorgone

Le sedute impostate dal nuovo allenatore si basano su un principio semplice ma decisivo: non esiste gioco efficace senza una base fisica solida. Da qui la scelta di lavorare tanto sulla forza e sull’intensità, per poi trasferire quel lavoro su:

uscite palla al piede più pulite

sviluppo della manovra dal basso con tempi e idee più chiari

movimenti coordinati tra centrocampo e attacco

Il tutto all’interno di un 3-5-2 che non sarà solo un modulo sulla carta, ma un sistema dinamico, capace di adattarsi alle diverse fasi della partita.

Sezione: News / Data: Mer 19 novembre 2025 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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