Contro Cesena e Mantova si è fatto trovare pronto, mostrando sicurezza tra i pali e personalità non comuni per un portiere di appena 21 anni.

«Venire qui è stata una scelta convinta – racconta – perché ho sentito subito che c’era un progetto per me. Mister Vivarini mi sta aiutando a crescere con il suo modo di lavorare e di interpretare il calcio, e ogni giorno cerco di ripagare la fiducia. In queste prime uscite ho avuto modo di misurarmi con avversari di livello e credo che la strada sia quella giusta».

Il legame con lo staff tecnico è già forte:
«Lavoriamo tanto, soprattutto con il preparatore dei portieri, e non è semplice reggere certi ritmi. Ma è proprio da questi dettagli che si costruisce il futuro».

Il passato a Palermo, Vicenza e Trento resta importante, ma oggi lo sguardo è rivolto solo al biancazzurro:
«Ogni tappa mi ha insegnato qualcosa, ma qui voglio consolidarmi. Questa piazza ha tradizione, entusiasmo e pretende impegno. Per me è lo scenario perfetto».

Poi uno sguardo ambizioso, che va oltre il presente:
«Un ragazzo deve sempre puntare in alto. Io penso a migliorare giorno dopo giorno, ma non nego che guardo anche avanti: la Serie A, l’Europa, la Nazionale. Sogni grandi, che però passano dal lavoro quotidiano e dalle prestazioni con il Pescara».

Al momento i fatti parlano per lui: parate decisive, concentrazione e quella calma che trasmette sicurezza alla retroguardia. Non male come biglietto da visita per chi vuole imporsi, a Pescara e oltre.

Sezione: News / Data: Gio 11 settembre 2025 alle 14:32
Autore: Antonio Iannucci
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