Passa il turno il Pescara che prima va sotto e poi la ribalta di prepotenza. La squadra di Zeman, come sua abitudine, attacca sin da subito, la Virtus Verona si muove di riflesso, evidentemente per sottrazione. Inizialmente gli abruzzesi non trovano terreno fertile, ma lo arano e seminano lo stesso, confidando alla lunga di raccoglierne i frutti. Non prima, però, di aver concesso il vantaggio agli ospiti. Certo, la compagine veneta del presidente-allenatore Gigi Fresco più che una semplice insidia sembra un pericolo vero, e, in effetti, sono proprio i rossoblù ad aprire le danze: Casarotto punta e salta Brosco, cross sul secondo palo dove sopraggiunge Kristoffersen che indirizza in rete. Rossoblù in vantaggio. Però la differenza la fa l’ambiente, con il pubblico che spinge e trascina i biancazzurri ad assediare l’area avversaria. Infatti, la risposta dei biancazzurri non tarda ad arrivare: 3 minuti e arriva il pareggio del Pescara grazie alla sponda di Lescano e il tocco in rete di Brosco. Il tentativo cosmetico della Virtus di mascherare la sua inferiorità dura per tutto il primo tempo, cioè fino a quando gli adriatici si esprimono con buona volontà, ma non alla giusta intensità. Poi quando alzano i ritmi... non c’è più storia

RIPRESA. La ripresa riproduce un film già visto nei primi 45’: il Pescara sempre avanti e dopo tre minuti è Merola che sfiora la rete. È la premessa del raddoppio biancazzurro, precisamente di Kraja che, un minuto dopo, su assist di Delle Monache fulmina Giacomel con un rasoterra chirurgico. E subito dopo il centrocampista fa il bis: altro rasoterra, l’estremo difensore veneto è costretto di nuovo ad inchinarsi. Non succede altro (tranne la traversa di Cella), ma quello che è successo è già tanto.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 23 maggio 2023 alle 08:02 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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