Giocando come a La Spezia accumuli rimpianti, non certamente punti. Il Pescara aveva bisogno di dare continuità alla vittoria con la Reggiana, anzi avrebbe bisogno di un filotto di risultati positivi, ma con una difesa del genere non ha speranze. Nessuno nega il rammarico per le occasioni sfumate, specie il palo di Caligara e il successivo mancato tap in di Tonin, che ha ignorato Di Nardo solissimo davanti alla porta sguarnita, i due possibili rigori che andavano visti al Var, il secondo tempo coraggioso. erò si è perso e anche meritatamente, perchè nel primo tempo è stato un tiro al bersaglio da parte di uno Spezia incerottato, orfano del bomber Esposito e senza l'ex Lapadula e stiamo comunque parlando della squadra che tirava meno in porta di tutta la B. Per almeno un'ora hanno imperversato dalle parti di Desplanches, assurto ancora una volta ad eroe inutile. Un palo clamoroso, su errore madornale in disimpegno, parate al limite dell'impossibile: abbiamo contato almeno 6 occasioni clamorose per i padroni di casa. Certo, gare così se sei fortunato puoi pure vincerle e appunto le opportunità ci sono state, magari se l'arbitro avesse valutato meglio l'intervento killer su Caligara, però se dietro basta spingere o crossare per mettere ansia a che serve? Molto più probabile che i tre punti vadano altrove. Parliamoci chiaro, nonostante l'andamento lento delle dirette concorrenti questo ko è già quasi una condanna. Il Pescara ha toppato praticamente tutti i confronti diretti e non riesce ad agganciare il treno playout, vediamo difficile una inversione di tendenza pur apprezzando il cambio di mentalità innescato da mister Gorgone. La sostituzione di uno spento Brosco, oramai logoro per una serie B sempre più fisica, con Sgarbi ha portato maggiore vitalità nella ripresa, non però qualità. Meazzi, influenzato, sarebbe stato più utile e redditizio, ma la rosa del Pescara è evidentemente risicata e inadeguata in confronto con tutte le avversarie. Si spera nel mercato, ma sono più le voci di cessioni (Merola, Dagasso, Olzer) che le trattative possibili in entrata. Anche perchè nessun top player verrebbe a rischiare la carriera nell'ultima in classifica e in una società che ha poche risorse economiche da mettere sul piatto. Per questo sarebbero più probabili scambi o ritorni di ex rimpianti, ma oramai da tempo fuori dai giochi come Masciangelo e Brugman. 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 06:39 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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