L'anno scorso il Pescara dava il meglio, spalle al muro, mentre a volte faceva cilecca in gare apparentemente facili: vedi i ko interni contro Legnago e Rimini o la sconfitta col Sestri che fece minacciare le dimissioni a mister Baldini. La promozione in B fu appunto un'impresa di Davide contro tanti Golia più attrezzati, un riscatto contro le previsioni che davano i biancazzurri già spacciati e l'epilogo contro la Ternana è stato il culmine. Incerottato, in riserva per un lungo campionato in apnea e otto gare intense ai playoff, in inferiorità numerica, con il centrocampista Lonardi adattato in difesa, il Pescara si è compattato ed ha stravolto il pronostico. Un successo contro logica che andrebbe preservato quest'anno, magari facendo rivedere ai giocatori che non c'erano quelle partite, in vista dell'Everest da scalare nelle prossime tre: Palermo, Monza e Catanzaro, squadre con obiettivi e organici superiori. Sarebbe servito ben altro mercato, inutile tornarci su e fa riflettere che una Vis Pesaro che naviga in bassa C si possa permettere di ingaggiare l'ex biancazzurro Machin, che sarebbe preziosissimo qui, mentre il Pescara ha una panchina all'osso e deve sperare nella rapida maturazione di giovani senza esperienza. Unica novità spendibile è Caligara, che talento ne avrebbe. Anche l'anno scorso per la verità l'obiettivo appariva fuori portata e poi fu centrato. Certo, Vivarini non è Baldini, ma pur con un carattere più dimesso siamo certi che cercherà di toccare le corde emotive dell'orgoglio, nel chiuso dello spogliatoio, incitando i suoi ragazzi a reagire allo scetticismo generale. Deve essere così, altrimenti il Palermo andrà a nozze contro un Pescara troppo timido finora e pure falcidiato da infortuni. I guai peggiori li attraversa la già flagellata difesa: il reparto centrali ha difatti già perso per tutta la stagione Pellacani, ora ha anche Brosco, Capellini e Giannini acciaccati e difficilmente recuperabili. Ci sarebbe Andrew Gravillon, su cui venivano riposte grandi aspettative, ma finora è apparso assolutamente inaffidabile. Insomma, piove sul bagnato, proprio mentre il Pescara avrebbe bisogno invece di equilibrio e di consolidare l'asfittica classifica. Ecco allora che la speranza è che il cuore possa andare oltre l'ostacolo, anzi gli ostacoli di questa trasferta e anche di questo trittico terribile che precede la sosta, ad iniziare da domani in Sicilia. Dopo metà novembre potrebbero tornare arruolabili Tsadjout (ci crediamo poco), Oliveri e Olzer, a dicembre anche Merola e allora questo Pescara potrà reagire meglio alle avversità. Il guaio è che, se appunto non riesce a sovvertire il pronostico quel momento, si ritroverà una classifica pressochè compromessa, come da inizio campionato immaginavano un pò tutti gli addetti ai lavori. Per sintetizzare: secondo i bookmakers questo Pescara non è all'altezza della serie B e sta a Vivarini ed all'orgoglio dei suoi giocatori smentirli e dimostrare che un altro miracolo è possibile. 

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 31 ottobre 2025 alle 10:00 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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