Pescara, il futuro non può che promettere cose belle

Il campo ha detto ancora una volta che il Pescara di Zeman fatica a chiudere le partite, ha lunghi momenti di pausa che paga a caro prezzo ed in generale diventa stranamente passivo quando invece può e deve accelerare. Ma ha anche sentenziato che la sua truppa ha talento e, soprattutto, ampi margini di miglioramento. E se si riesce a fare risultato anche quando non si rende al meglio essendo più zemaniani nel male che non nel bene, vuol dire che oliando i meccanismi e inserendo quelli che ora non sono al top della condizione (Cangiano, Vergani, Franchini, Tommasini, Tunjov) il futuro non può che promettere belle cose.