Il ciclone Palermo continua a scuotere l’ambiente biancazzurro.
Dopo la pesante sconfitta per 5-0 al “Barbera”, il Pescara vive giorni di vera e propria tempesta, con la sfida di domenica contro il Monza che si preannuncia cruciale per il futuro di Vincenzo Vivarini.

Le parole durissime del presidente Daniele Sebastiani nel post partita hanno lasciato un segno profondo nello spogliatoio, alimentando tensione e incertezza in un momento già delicato. La partita contro la corazzata brianzola, ultimo impegno prima della sosta, sarà una gara da dentro o fuori per il tecnico e per il destino del Delfino.

Numeri impietosi: 8 punti in 11 gare e 23 reti subite

I dati parlano chiaro: una sola vittoria in undici partite, appena 8 punti conquistati (solo uno in trasferta) e ben 23 gol incassati.
Numeri che raccontano di una squadra fragile in difesa e incapace di dare continuità alle rare prestazioni positive.

I crolli contro Sampdoria (4-0) e Palermo (5-0) hanno evidenziato lacune strutturali e problemi di atteggiamento, mentre il successo netto contro l’Empoli e il pareggio in rimonta con il Venezia avevano illuso tifosi e ambiente.

Una crisi di gioco e identità

Il Pescara di Vivarini fatica a trovare la propria identità.
La squadra alterna momenti di buon calcio a crolli improvvisi, senza riuscire a mantenere equilibrio e concentrazione.
Il possesso palla, marchio di fabbrica del tecnico, spesso espone la retroguardia a pericolose ripartenze, e la mancanza di fisicità in alcuni reparti penalizza ulteriormente la fase difensiva.

L’impressione è che la squadra non riesca più a seguire con convinzione i dettami tattici dell’allenatore, e che serva una scossa immediata per invertire la rotta.

Monza, crocevia della stagione

La prossima sfida contro il Monza sarà decisiva.
Nonostante i lombardi siano tra le formazioni più forti del torneo, il Pescara non può permettersi altri passi falsi, soprattutto al “Giovanni Cornacchia”, dove ha già lasciato troppi punti.

Una nuova sconfitta rischierebbe di aggravare la situazione, spingendo la società a valutare un cambio tecnico per provare a salvare una stagione nata sotto le peggiori premesse.

Vivarini, ultima chiamata

Vincenzo Vivarini sa di essere sulla graticola.
Il tecnico abruzzese, che aveva riportato entusiasmo con l’ottimo precampionato, ora si gioca tutto.
Solo una reazione d’orgoglio potrà salvargli la panchina e restituire fiducia a un gruppo che appare smarrito.

Serve un Pescara diverso, più umile, compatto e combattivo.
Come ha ricordato lo stesso presidente Sebastiani, “questa squadra deve tornare a correre e lottare”. E domenica non ci saranno più alibi.

Sezione: News / Data: Lun 03 novembre 2025 alle 14:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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