Un crollo totale. Questo Pescara, a dispetto delle promesse di mister Vivarini alla vigilia, ha completamente sbracato alla prima difficoltà ed abbandonato il campo nella ripresa, esattamente come accaduto a Genova contro la Sampdoria, se la gara fosse durata altri 10 minuti non sarebbe bastato il pallottoliere. Oramai gli alibi non tengono più, se n'è accorto anche il presidente Sebastiani, che questa squadra l'ha allestita e la considera (beato lui) competitiva per la B. Non possono bastare 20 minuti di calcio coraggioso, con più di qualche rimpianto per le occasioni create, quando poi al triplice fischio porti a casa un pugno di mosche e una umiliazione epocale e non possono bastare le scuse di capitan Brosco ai 300 coraggiosi che hanno speso soldi per seguire in Sicilia i loro beniamini. Lo avevamo detto un pò tutti, almeno gli adetti ai lavori senza le bende sugli occhi: questa rosa non è all'altezza e lo ha dimostrato già perdendo col Mantova che scioccamente qualcuno metteva in lizza per la A, mentre noi subito avevamo detto sarebbe stata costantemente a destra della classifica, come il Pescara. Allora bisogna rassegnarsi all'ineluttabile? Mettere una pietra sopra a questo campionato fuori portata per i biancazzurri? Di certo non accetteremo che tra qualche settimana mister Vivarini possa veniri fuori con frasi tipo: "vogliamo onorare il campionato" o "cercheremo di chiudere con dignità". Ha promesso che la squa squadra lotterà per andare oltre i propri limiti e, visto che non lo ha fatto a Palermo, che mostri di saperlo fare nelle prossime due gare impossibili contro Monza e Catanzaro. Poi sarà troppo tardi e le stesse dichiarazioni del presidente suonano come un avvertimento senza troppa retorica. Tutti si aspettano un cambiamento drastico d'inerzia e di vedere Pescara dignitoso e non compassato e sciatto come visto finora. Non bastano 20 minuti decenti in B per restare a galla e il tecnico abruzzese, con la squadra che ha e pur con tanti infortunati, ha l'obbligo di mostrare un calcio meno remissivo e lento. Il pressing va continuato fino a quando non si va in gol, non solo per fare coreografia iniziale e poi aspettare, considerando le crepe di una difesa inguardabile. Sinceramente non crediamo molto nelle possibilità di salvezza, ma almeno il Pescara dovrà provare a tenerle in vita più a lungo possibile, rendendo la vita difficile a chi invece lo ritiene lo sparring partner ideale per rilanciarsi e provando a vincere quando l'avversario è abbordabile. Che diamine, ci sono riusciti Casteldisangro e Lanciano a restare in B con organici modesti, capitalizzando quello che potevano, non si può accettare una resa incondizionata come quella di Palermo: il segnale è pessimo per il campionato e offensivo per i tifosi. Osvaldo Jaconi, tecnico di quel Casteldisangro che seppe anche sbancare Genova e battere il Torino, aveva affisso un cartello nello spogliatoi dello stadio Patini: "il calabrone, per le ridotte dimensioni delle sue ali e per la propria massa, non potrebbe volare secondo i canoni scientifici. Però lui non lo sa...e vola!" Voleva con questa massima, non sua, far capire che se non ci si crea alibi mentali, se si gioca con un pò di sana e incosciente leggerezza, a volte Davide batte Golia. Ci riflettano su anche Vivarini e i giocatori che gli sono stati affidati. Immaginiamo che molti si chiedano se, dopo lo sfogo di Sebastiani, il tecnico ex Frosinone arriverà a dicembre. Viste le casse del Pescara, escludiamo che possa permettersi un'alternativa di spessore, che tra l'altro accetterebbe solo con garanzia di un mercato riparatore dispendioso. No, in caso di ulteriori delusioni noi crediamo che si rimanderà la decisione alla fine del girone di andata, ripiegando su un traghettatore che cerchi almeno di valorizzare i giovani.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 01 novembre 2025 alle 23:09 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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