Il pesante 5-0 rimediato al Barbera contro il Palermo non è solo un passaggio a vuoto, ma una sconfitta che lascia cicatrici profonde.
Il crollo nel secondo tempo, sconcertante per intensità e disattenzioni, ha riacceso il paragone con l’ultima stagione disastrosa in Serie B, quella culminata nella retrocessione dopo tre cambi in panchina (Oddo, Breda, Grassadonia) e seguita da quattro anni di sofferenze in Serie C.

L’allarme lo ha lanciato direttamente il presidente Daniele Sebastiani, che non ha usato mezzi termini: “La squadra non corre, deve lavorare di più”.
Un richiamo pesante, che sottolinea come il problema fisico sia solo la punta dell’iceberg.

I veri problemi nascono a monte

La crisi, però, ha radici più profonde.
Il tecnico Vincenzo Vivarini, pur non esente da responsabilità, si è ritrovato a lavorare in condizioni complicate fin dall’estate. Il ritiro si è svolto in un clima torrido e con una rosa che, tra partenze e ritardi di mercato, ha cambiato volto proprio a ridosso dell’inizio del campionato.

La squadra consegnata all’allenatore a fine mercato è apparsa piena di lacune, contraddizioni e giocatori in ritardo di condizione, arrivati quando la stagione era già cominciata.
In queste condizioni, trovare un’identità tattica e un ritmo competitivo è stato quasi impossibile.

Una stagione nata male, ma ancora da salvare

È evidente che la stagione del Pescara non sia nata sotto una buona stella.
Tuttavia, il tempo per invertire la rotta c’è ancora.
Il pesante ko di Palermo può servire da scossa salutare, un punto di rottura per aprire gli occhi e ripartire con un approccio diverso, più umile e concreto.

Serve ritrovare unità, intensità e compattezza, elementi fondamentali per risalire la classifica e ridare fiducia a un ambiente che vive da settimane un clima di sfiducia crescente.

Vivarini tra responsabilità e speranze

Il tecnico abruzzese è pienamente consapevole del momento critico, ma anche del potenziale ancora inespresso della squadra.
Servirà un lavoro mirato, soprattutto sulla fase difensiva, troppo fragile e disattenta, ma anche sul piano mentale.

Vivarini ha più volte dimostrato in carriera di saper ricostruire e ripartire, e il calendario offre ora un’occasione preziosa: la sfida contro il Monza, una delle big del torneo, può diventare il crocevia della stagione.

Sebastiani chiaro: serve correre e reagire

Il presidente Sebastiani non ha nascosto la delusione, ma le sue parole possono anche essere lette come una provocazione costruttiva.
Il messaggio è chiaro: serve più lavoro, più intensità, più mentalità da squadra vera.

Il Pescara è chiamato a dare risposte già dal prossimo turno. Perché la piazza, stanca di anni difficili, non accetterebbe un’altra stagione di sofferenze.

Sezione: News / Data: Lun 03 novembre 2025 alle 17:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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