Il Pescara perde al Bentegodi (1-0) nei minuti finali e sprofonda ai play-out. E lo fa da quartultima, contro il Perugia, con cui condivide a quota 45 il crudele destino. Gli umbri, però, in vantaggio negli scontri diretti, sono quintultimi e giocheranno la sfida di ritorno al Curi. Primo atto all'Adriatico venerdì prossimo, Collegio di Garanzia del Coni permettendo: se giovedì prossimo dovesse riconsegnare al Trapani almeno un punto dei due tolti da una penalizzazione, il Delfino sarebbe in Lega Pro da terzultimo e il play-out sarebbe Perugia-Trapani. Di tecnica e di tattica c'è poco da raccontare, ma quello che c'è è solo di marca Chievo, che ci prova e ci crede fino alla fine, mentre il Pescara - e Sottil - sbagliano ogni valutazione e ogni scelta possibile, dalla formazione iniziale e ancora peggio quando effettua i cambi del secondo tempo, tutti in chiave conservativa e difensiva. Quando segna il Cosenza, dopo 17' e ancora al 23', la situazione sembra mettersi nel migliore dei modi. Il vantaggio dei calabresi sulla Juve Stabia, mentre il Delfino e il Perugia pareggiano, vale la salvezza dei biancazzurri. Poi la sblocca e raddoppia in pochi minuti anche il Benevento ad Ascoli (addirittura portandosi sullo 0-3 all'intervallo), altro risultato fondamentale per il Pescara. Ma bisogna attendere i minuti finali e intanto giocare sotto il caldo torrido che rende afosa e umida anche Verona. La strada è lunga, anche perché il Chievo a fine primo tempo non ha ancora la certezza di essere dentro i play-off. Con il passare dei minuti la squadra di Aglietti era già salita di tono e aveva sporcato i guantoni Fiorillo al 24' sul destro viscido di Segre indirizzato all'angolino. Alla mezzora il colpo di testa di Djordjevic accarezza il palo, ma lo stesso centravanti di casa sfiora il vantaggio al 43' sul cross che, come sempre, viene fatto arrivare con leggerezza nel cuore dell'area piccola. Nel secondo tempo, Aglietti chiede ai suoi di alzare i ritmi e il baricentro. Il Pescara, invece, non riesce a calciare mai verso la porta di Semper, mentre Fiorillo al 16' è di nuovo eroico sulla volèe di Rigione (e il Chievo protesta per una spinta di Del Grosso in area). La squadra di Sottil tiene i ritmi bassi, fatica a fare possesso e si rannicchia troppo presto davanti alla sua area, lasciando al Chievo tutte le incombenze della serata: gestire il pallone e fare la partita. Nel finale, dopo l'infortunio di Del Grosso, dentro Scognamiglio e passaggio al 3-5-2 per tamponare gli assalti finali di un avversario che ci prova, guardando con la coda dell'occhio i risultati delle dirette concorrenti (il risultato di Salernitana-Spezia decisivo per le sorti dei veneti). A 5' dalla conclusione, però, ci mette ancora una pezza capitan Fiorillo, da troppe settimane l'uomo decisivo del Delfino. Che non basta, a un soffio dal fischio finale, a evitare il ko: il sinistro ravvicinato di Garritano materializza l'incubo del Pescara. Beffato anche dall'arbitro Sacchi, che al 94' nega un rigore solare ai biancazzurri e lì spedisce all'inferno.

Sezione: News / Data: Sab 01 agosto 2020 alle 09:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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