Al Picco, nell'ultimo lunch match dell'anno, lo Spezia vince 2-1 con un goal di Gabriele Artistico al 92' minuto, un pugno allo stomaco che ha consacrato il Delfino fanalino di coda della Serie B con soli 13 punti in 18 giornate.

Il Film della Partita: Eroismo, Legno e un finale degno di un incubo

Il Pescara ha disputato due partite in una. La prima, segnata dalla sottomissione e dal gol in contropiede dello Spezia dell'ex Di Serio all'8' minuto. La seconda, soprattutto dopo il pari trovato in pieno recupero del primo tempo dal giovane Matteo Dagasso, è stata quella di una squadra che ha combattuto con le unghie e con i denti, creando le occasioni per vincere.

Eppure, è bastato un solo momento di distrazione per buttare via tutto. Una palla vagante in area raccolta dal subentrante Artistico ha regalato ai liguri un successo inestimabile per la salvezza, e ai biancazzurri l'ennesima pagina nera.

Ma la rabbia non è solo per il gol subito. L'amarezza è anche per ciò che non è andato. . Il rasoterra di Fabrizio Caligara sul palo al 63', che sfiora la gloria. E, non ultimo, l'intervento dell'ex biancazzurro Przemyslaw Wisniewski su Gianmarco Cangiano a pochi minuti dalla fine, un contatto in area per molti più che sospetto che, però, il silenzio del Var e dell'arbitro Zanotti ha reso un semplice dettaglio di gioco.

Il Punto di Non Ritorno: Sei problemi cronici che nessun tecnico risolve

Dietro una sconfitta così atroce ci sono anni di errori che nessuna panchina, da quella di Vivarini a quella di Gorgone, ha potuto o saputo correggere. Il problema non è la partita, ma la mancanza di un'identità capace di portare a casa i risultati.

L'Incubo del Recupero.Il gol subito da Artistico al 92' minuto non è un caso, è un destino. È l'incapacità cronica di chiudere le partite, una firma ricorrente di questa stagione. Una squadra che non sa gestire il peso degli ultimi minuti è una squadra condannata.

Nessuna Killer-instinct.Una partita dominata, come quella di La Spezia, che finisce con zero punti. Il Pescara crea gioco, sfiora il palo, preme ma non ha la freddezza di chiudere i giochi. La creazione di gioco non si traduce mai in vittoria sicura, e questa è una malattia senza cura immediata.

Il Punto Debole: La Difesa .Il gol subito all'8' su calcio d'angolo è la fotografia di una difesa che dorme. Due gol di media a partita nella stagione: è il dato più allarmante in assoluto. Si può giocare bene, ma se si regalano reti così, il risultato è già scritto.

Infortuni e Assenze Ingarbugliate .La rosa è un puzzle incompleto. Assenti Olzer, Faraoni, Tsadjout, Merola, Gorgone non ha mai potuto contare su un undici fisso e performante. Si naviga a vista, con cambi forzati che impediscono ogni progetto.

Adesso c'è la pausa. Ma non sarà tempo di riposo. Il mercato di gennaio è l'ultima spiaggia per un club che, fuori dal campo, ha dimostrato di saper fallire. La società deve dare risposte immediate, ma non di facciata.

Non servono più parole, servono fatti. Servono acquisti mirati, non nomi. Un centrale difensivo di esperienza. Un centrocampista che sappia dettare i tempi. Una punta che sia in grado di vincere i duelli. È l'ultima chiamata per dare a Gorgone, al suo ritorno, strumenti credibili con cui lavorare.

La prossima partita sarà contro la Juve Stabia. Se il girone di ritorno inizierà con le stesse ombre di quello d'andata, il fallimento non sarà più solo sportivo, ma di una intera gestione. Il Pescara ha dimostrato di avere il cuore per lottare. Ora deve dimostrare di avere la testa per salvarsi.

Sezione: Copertina / Data: Lun 29 dicembre 2025 alle 10:41
Autore: Antonio Iannucci
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